VPOD ¦ Carovita presso Lugano Istituti Sociali: ufficializzata la contestazione di due collaboratori
Il Sindacato VPOD si è battuto su più livelli e con perseveranza per fare riconoscere il carovita negli stipendi 2024 del personale dell’Ente Lugano Istituti Sociali (LIS): prima con un’apposita richiesta presentata al Consiglio d’amministrazione del LIS in data 15 dicembre 2023; in seguito con l’interrogazione no. 1377 del 21 dicembre 2023 e l’interpellanza no. 4291 del 15 marzo 2024 al Municipio di Lugano; poi con la richiesta trasmessa dal Sindacato VPOD all’Esecutivo il 24 gennaio 2024; infine con la petizione lanciata il 5 aprile 2024, volta a ottenere dal Comune un finanziamento extra per indicizzare la scala dei salari del LIS.
In tal senso ricordiamo che l’art. 43 del Regolamento organico delle/i collaboratrici/tori del LIS (ROCIS) avrebbe imposto l’adeguamento della scala stipendi del LIS all’indice nazionale dei prezzi al consumo in misura analoga a quella del personale della Città, ossia per il 2024 con un aumento dell’1.46% come deciso dal Municipio di Lugano il 7 dicembre 2023.
Malgrado la pressione esercitata e il tenore inequivocabile dell’art. 43 cpv. 3 ROCIS, il LIS ha tuttavia riconosciuto unicamente un contributo ‘‘una tantum’’ per il 2024 pari all’1% sul salario mensile lordo (ritenuto che per i salari che eccedono i CHF 70’000.- lordi annui il contributo annuo lordo sarà bloccato a CHF 700.-). Questa decisione ha dunque generato una disparità di trattamento rispetto agli altri dipendenti del Comune, ma anche una violazione del principio di legalità e delle norme applicabili al rapporto d’impiego del LIS.
A questo punto per cercare di ottenere la piena compensazione del carovita non è rimasta che la via giudiziaria. Pertanto, due persone impiegate al LIS sostenute dal Sindacato VPOD hanno coraggiosamente contestato le loro buste paga di gennaio-aprile 2024 presso il Consiglio d’amministrazione. Evidentemente, lo scopo ultimo consiste nell’indicizzare dell’1.46% la scala stipendi del LIS per tutto il 2024. Qualora il Consiglio d’amministrazione dovesse malauguratamente reiterare il suo rifiuto, anticipiamo di essere pronti a ricorrere anche al Consiglio di Stato.