Quando l’economia va bene e ai tempi dove le donne potevano rimanere a casa a fare le casalinghe e il valore della famiglia era integro, ai sindacati non andava bene. Bisognava dare lavoro a tutti, esasperare il commercio in maniera che la famiglia con uno stipendio solo non ce la faceva più. Ci hanno bombardato come un lavaggio al cervello su necessità futili ma commercialmente interessanti, in particolare per la grande distribuzione. Allora i sindacati non c’erano, non hanno detto nulla sul fatto che la grande distribuzione e il commercio, in fondo la società, stava ponendo le basi per lo sfacelo a cui assistiamo oggi. Allora i sindacati si preoccupavano di promuoversi per avere maggiori affiliati, a pagamento, per rimpinguire le casse dei sindacati stessi elargendo ai loro adepti (adepti così scritto ha un significato ben preciso) stipendi faraonici. Questi stessi sindacalisti, allora giovani e ora quasi in pensione, sempre attivi con le stesse idee di agire solo e conseguentemente ai propri interessi e non certo a favore degli affiliati, obbligati a pagare la quota, soldi gettati dal finestrino !!! Non hanno capito o fa comodo loro non capire che il mondo si è mutato.
A fronte di quanto sopra, del mutamento della società e della economia, ecco che in una famiglia entrambi i coniugi devono lavorare per arrivare a fine mese, con orari anche abbastanza scomodi. I sindacati dove erano allora e dove sono adesso nel difendere i valori della famiglia. Nulla di tutto questo loro per giustificare la quota dei loro affiliati devono di tanto in tanto giustificare la loro esistenza con azioni di mera visibilità. Negare il prolungo di 30 minuti della chiusura dei negozi e come picchiarsi i gioielli di famiglia con un martello. Vogliamo difendere la nostra economia o vogliamo solo fare quaquaraqua !!! Il marito che termina di lavorare alle 18’30, la moglie idem, perché non possono aspettarsi che i negozi chiudano alle 19’00 per poter acquistare i generi alimentari per la cena… Ma ci mancherebbe altro. I sindacati citati e tutta una serie di persone che non ha mai rischiato nel commercio un franco di loro, eccoli alzare le barricate contro questa apertura prolungata giornaliera. Poi gli stessi sono i primi che si lamentano che si spende nella vicina Penisola. Sarebbe stato più giusto, a nostro modo di vedere, lottare affinché queste aperture prolungate non penalizzassero l’orario di lavoro del singolo lavoratore, ma non sistematicamente dire no, fregandose alla belle e meglio dell’economia del cantone. Di questi sindacati, erano la rovina della società, lo sono ancora oggi e lo saranno in futuro, ne facciamo volentieri a meno. Ma questi signori hanno mai avuto un’attività in proprio, dove devono guadagnare sulla base del loro lavoro e non di aria fritta? No, sono tutti funzionari, lautamente stipendiati, che loro la spesa la fanno durante l’orario di lavoro e di certo non hanno bisogno che i negozi stiino aperti fino alle 19’00.
Se si vuole affrontare il tema seriamente sono altri gli approcci e di certo al primo posto va tutelato il lavoratore e non la propria poltrona…. Ma questa è tutta un’altra storia !
La redazione (rb)