Quando la sinistra di governo scivola verso l’ideologismo che impedisce di assimilare i problemi reali della società, quando fa della leva fiscale uno strumento confiscatorio in luogo di un mezzo equo per rispondere ai bisogni veri della popolazione, quando eleva l’ecologia a religione con i relativi riti flagellanti verso la popolazione e proclama l’apologia di tasse e balzelli punitivi che riducono il potere d’acquisto dei ceti basso e medio, quando anela l’aumento delle stime immobiliari che distruggerà il ceto medio ed escluderà una gran parte della popolazione dal beneficio dei sussidi che garantiscono il minimo vitale, quando per principio demonizza il privato e glorifica solo il pubblico anche quando decade nel burocratismo asfissiante, quando propina una scuola intesa come luogo ameno di intrattenimento sociale omettendone il valore di agenzia educativa e di formazione, quando eleva il pensiero unico a base del proprio agire escludendo chi disturba la trama autoreferenziale interna, quando, come di recente, fa propria la frenesia bellica (per dirla con Berset), ebbe, quando capita tutto ciò è humus puro e incentivo diretto per la crescita della destra.
Quando il centro, come quello attuale, si connota come centro-destra (PLR), o quando il Centro (ex PPD) deve pagar forte tributo alla propria destra interna (quella, per intenderci, che in uno con il PLR durante la pandemia ha sostenuto il giovanilismo guascone e il primato dell’economia a fronte della morte di persone; da noi 1’993 al 7 giugno 2022, ciò che fatto del Ticino la 15a regione al mondo per tasso di mortalità da COVID-19), ebbe, quando capita questo è humus puro per la sfiducia del cittadino verso la politica e le istituzioni, e intacca in modo dirompente il senso dello Stato nella popolazione.
Per fortuna è nato Avanti, una forza politica nuova, di centro-sinistra, che fa della libertà individuale e dell’autonomia di tutta la popolazione, parte meno abbiente compresa; la propria ragione d’essere e la propria finalità politica e istituzionale.
Una vera forza politica progressista, che fa da contraltare alla sinistra di governo oggi marcatamente conservatrice, quando non addirittura regressista (la mitica decrescita felice, che sarà felice solo per chi ha la pancia piena e le tasche ricolme).
Una forza politica che ritiene di avere i mezzi in credibilità per promuovere e concretizzare un patto di Paese con le forze economiche e finanziarie allo scopo di proteggere il benessere individuale, ma anche la libertà individuale e l’autonomia sostanziale, delle fasce deboli e medie della popolazione, ossia la gran parte della medesima.
Perché Avanti è il coraggio delle idee progressiste come antidoto al pensiero unico e all’ingessamento dei partiti e della politica.
Bruno Cereghetti
Locarno, 19 marzo 2023