La (ri)occupazione dell’ex-macello da parte dei molinari dovrebbe avere aperto gli occhi anche ai cittadini più accondiscendenti nei confronti delle loro rivendicazioni. E fra questi si conta anche l’UDC Lugano, la quale ha sempre affermato la massima disponibilità nei confronti dei giovani e delle loro associazioni che facciano richiesta di spazi nei dovuti modi e nel rispetto della legge.
Ma qui non ci troviamo di fronte a giovani che legittimamente rivendicano degli spazi per attività ricreative e culturali, bensì a un branco di mascalzoni che – forti dell’immunità garantita loro fino all’anno scorso da un’autorità cittadina senza polso – tenta di imporre la sua ingombrante presenza infrangendo consapevolmente la legge e l’ordine.
E di fronte a questo palese atto intimidatorio, fa specie sentire ancora dei Municipali e Consiglieri comunali parlare di «dialogo», e ancora peggio, invertire causa ed effetto pretendendo che a impedire questo «dialogo» – che, peraltro invano e certamente non per colpa del Municipio, si sta cercando da ormai 25 anni – sia stata l’azione di sgombero e non viceversa.
L’UDC Lugano approva totalmente l’operazione di sgombero effettuata dalla Polizia e auspica che sia l’inizio di una linea di «tolleranza zero» con cui l’Esecutivo risponderà a ogni provocazione dei facinorosi del Mulino. Interventi senza remore da parte della polizia ogni qualvolta l’ordine pubblico venga turbato e denunce penali per ogni infrazione. Ogni manifestazione non autorizzata va stroncata sul nascere, si deve togliere ai «rivoltosi» – perché di nient’altro si tratta – il senso d’immunità che si è consolidato negli anni. Devono capire che la ricreazione è finita.
Nel contempo, l’UDC Lugano è dispiaciuta della mancanza di coesione e di collegialità che sembra regnare in seno al Municipio della città. Non è accettabile che l’esecutivo decida di dare delega al sindaco di gestire la situazione, per poi trovare – a decisione di sgombero presa – un paio di municipali a parlare, naturalmente di fronte agli organi mediatici, di «dialogo» e di «finestre aperte alla discussione». Va bene che non è mai troppo presto per iniziare la campagna elettorale, ma un po’ di coerenza non guasterebbe.
Infine, l’UDC Lugano ricorda che è tuttora in corso la raccolta delle firme per la petizione (www.udc-lugano.ch/adessbasta) che chiede che sul suolo cittadino siano concessi spazi e supporto esclusivamente ad attività autogestite che rispettino rigorosamente la legge, il che significherebbe la definitiva messa al bando del CSOA o l’adeguamento di quest’ultimo alle norme di legge.
Sezione UDC Lugano