Tanti sono i motivi della crisi della stampa; se da una parte un calo importante della pubblicità, dall’altra parte un servizio di distribuzione non idoneo, vedi PTT, e poi sono anche altri i motivi. Troppo facile e semplicistico dare più soldi ai medi per pagare la distribuzione, quando tre anni fa la popolazione è stata chiara in votazione popolare; NO a maggiori finanziamenti ai media, anche solo per la distribuzione. Naturalmente questi soldi andranno solo a quotidiani e riviste in abbonamento. Non entriamo nel merito dell’oggetto, ma qualche riflessione va pur fatta sulla perdita di velocità dei media scritti. Esistono ancora giornali che sono veramente liberi di esprimere il loro pensiero o sono condizionati dai soliti sponsor, e per non dispiacere a loro, non pubblicano o interpretano notizie dando dunque informazioni non corrette. La gente, è vero, per quanto concerne l’attualità si affida ai media online, ma la stampa cartacea non ha ancora capito che deve procedere ad un cambio strutturale e meglio a pubblicare opinioni su tempi a grande respiro, ma opinioni non dettate da chi finanzia i i vari media, ma dettate dallo spirito libero dei giornalisti, e sappiamo tutti che questo spirito libero non esiste quasi più.
Allora perché finanziare i media, quando la popolazione si era espressa contraria, solo per compiacersi e avere, loro politici e economisti, delle testate compiacenti. E se poi ne parli a qualche giornalista che deve chinare il capo ai suoi padroni, si incazzano pure! Logico, questo si chiama tenerne la propria cadrega. Fate un’analisi serie, leggete ogni quotidiano o rivista che sia, guardate gli sponsor che hanno e guardate cosa scrivono. Mai toccano i loro sponsor oppure vivono di contraddizioni.
Quotidiani che pubblicano paginate di pubblicità di grandi negozi oltre confine e che poi in varie discussioni si meravigliano che il Ticinese va a fare la spesa in Italia, bacchettando il ticinese che non resta a casa sua a fare la spesa. Ecco i soldi pubblici dovrebbero finanziare queste testate che sono in contraddizione con loro stessi? Urgono riflessioni ben più profonde e serie e i parlamentari quando approvano questi finanziamenti si pongono in linea con le lobby e non certo per il bene della popolazione. Dunque se le cose non cambiano, No a finanziamenti pubblici ai vari media, siano essi cartacei, online o parlati.
Facile fare i giornalisti in queste condizioni, esprimere le proprie opinioni “pilotate”, e arrabbiarsi se il pubblico non finanzia perché loro, questi qua si pensano al di sopra di ogni giudizio.
(ETC Media)
Noi non riceviamo alcun finanziamento pubblico, per cui siamo sempre liberi di esprimere le nostre opinione, che significa essere liberi nel proprio pensiero! Quanti possono dire la stessa cosa?