Mozione ai sensi dell’art. 105 della Legge sul Gran Consiglio:
– Trasporti pubblici nelle zone periferiche e di montagna: quale strategia intende proporre il Cantone per assicurare e sviluppare un servizio pubblico sostenibile.
Bellinzona, 6 giugno 2016
Premessa
Il 14 dicembre 2015 il Gran Consiglio ha approvato la modifica della Legge sui trasporti pubblici del 6 dicembre 1994 (64 sì, 6 no, 13 astensioni) istituendo la tassa di collegamento a carico dei generatori d’importanti correnti di traffico. I previsti ca. 18 milioni di franchi sono destinati al parziale finanziamento dei trasporti pubblici. Secondo il Consiglio di Stato il mantenimento di un’offerta di base di trasporto pubblico su tutto il territorio cantonale sarà assicurato in futuro solamente se saranno disponibili le risorse finanziarie necessarie.
Contro la decisione del Gran Consiglio è stato promosso un referendum che ha raccolto un grosso successo. Ieri 5 giugno il Popolo ha approvato, seppure a debole maggioranza, la modifica della Legge sui trasporti pubblici. La modifica legislativa è stata quindi approvata e per i prossimi tre anni il Cantone potrà incassare la tassa di collegamento nelle forme previste.
Il Consiglio di Stato con il messaggio no. 7140 “Richiesta di stanziamento di un credito quadro di 290.4 milioni di franchi, di cui 226.8 milioni a carico del Cantone, per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico per il quadriennio 2016-2019”, messaggio approvato dal Gran Consiglio il 18 aprile 2016, a pag. 2 annunciava una “politica coordinata della mobilità e ruolo del trasposto pubblico” e in particolare cita:
“Centrale è il principio di una visione complessiva e integrata della mobilità e l’attuazione una politica in cui i diversi vettori di trasporto – trasporto individuale motorizzato, trasporto pubblico, mobilità ciclabile e pedonale – giocano un ruolo complementare in funzione delle loro caratteristiche tecniche, economiche e ambientali. Lo scopo di questo approccio al tema della mobilità è di garantire al nostro Cantone buone condizioni di accessibilità a supporto dello sviluppo socio-economico e di un’organizzazione territoriale equilibrata. Si tratta inoltre di promuovere un impiego efficace delle risorse disponibili, di incentivare il miglioramento delle condizioni ambientali e di offrire servizi di base in tutto il territorio”.
Nell’ambito della discussione di questo messaggio no. 7140 mirato al finanziamento dei servizi pubblici, considerato lo smantellamento in atto dei servizi a disposizione della popolazione nelle regioni periferiche, onde garantire come auspicato dal Consiglio di Stato un servizio pubblico equilibrato e sostenibile in ogni regione del cantone, quale Deputato di MontagnaViva avevo proposto di stanziare un credito di due milioni di franchi destinato al mantenimento e allo sviluppo di un adeguato e sostenibile servizio di trasporto pubblico nelle regioni periferiche e di montagna del nostro Cantone.
L’emendamento proposto è stato sostenuto da 19 Deputati, mentre 43 l’ha bocciato e sei si sono astenuti.
Quali sono le ricadute nelle zone periferiche e di montagna
In questi ultimi anni, su pressione della Confederazione, si assiste a un graduale smantellamento dei servizi pubblici nelle estreme periferie del Cantone. Sino a pochi anni or sono il Cantone aveva resistito a questa “orba e iniqua” politica federale, ottenendo una specie di moratoria. Purtroppo ultimamente si assiste a un cambiamento di orientamento che ha portato negli anni scorsi alla soppressione di servizi pubblici sulle tratte Palagnedra – Borgnone, Camedo – Lionza, Arogno – Pugerna e l’anno scorso sulle tratte Cerentino – Cimalmotto e Peccia – Piano di Peccia.
I metodi adottati per attuare queste misure di soppressione di servizi pubblici sono molto discutibili e a nulla hanno valso le proteste dei Comuni, delle Associazioni regionali e della popolazione stessa. A mo’ di zuccherino, sicuramente avvelenato, sono stati proposti alcuni miglioramenti su specifiche tratte, misure di difficile comprensione.
Sicuramente altre misure di contenimento del servizio di trasporto pubblico nelle regioni periferiche e di montagna sono allo studio e non mancheranno dall’essere prossimamente proposte.
Il tutto sta generando un altro scoramento e motivo di demotivazione nelle popolazioni toccate dalle misure applicate, tra l’altro senza nessun abboccamento, coinvolgimento e nessuna preparazione: in genere sono dei fulmini a ciel sereno!
In questo momento di cambiamenti storici molti interrogativi nascono anche rispetto al futuro del servizio esercitato per mezzo della linea di montagna del San Gottardo.
Oltre ad eliminare servizi pubblici essenziali queste misure di razionalizzazione e di tagli economici mette in discussione diversi posti di lavoro.
Da una parte il Cantone finanzia generosamente in queste nostre zone periferiche e marginali progetti e programmi di rilancio – parchi nazionali di seconda generazione, zone a basso potenziale, rilancio di aree destinate all’agricoltura, promozione di mete turistiche ed escursionistiche, per esempio – e d’altro canto taglia servizi essenziali e importanti sia per la popolazione locale, quanto per gli ospiti.
Proprio nel momento epocale dell’apertura del collegamento AlpTransit simili misure di eliminazione di servizi sarebbero da evitare, anzi si dovrebbero proporre misure di rilancio mirate a compendio delle nuove opportunità d’offerta che si stanno disegnando nel quadro cantonale.
Sarebbe da dire che la mano sinistra del Cantone non sa cosa fa la sua mano destra.
Dal punto di vista di un condivisibile ripensamento della rete dei trasporti pubblici in queste nostre zone periferiche e marginali del Cantone è pensabile lo studio di servizi di nuova concezione e visione strategica, anche diversi da quelli tradizionali. Ad esempio potrebbero essere dei servizi di Autobus su chiamata o dei taxi alpini.
Il tutto va studiato adeguatamente con progetti test adeguati e mirati e non attuare misure non all’altezza di un servizio di trasporto pubblico come quello proposto oggigiorno con il problematico e poco convincente servizio di Bus su chiamata (per esempio inesistente nei fine settimana) attuato sulla linea Peccia – Piano di Peccia.
Lo sviluppo di adeguate proposte operative, oltre che un atto di rispetto per le popolazioni toccate che abitano e operano nelle regioni marginali e di montagna, è un percorso che si chiede al Cantone di affrontare e di sviluppare con maggior progettualità e impegno.
Sulla base delle precedenti argomentazioni si chiede:
• quale strategia intende proporre il Cantone per assicurare, sviluppare e finanziare il servizio di trasporto pubblico sostenibile nelle regioni periferiche e di montagna, sia a favore della popolazione locale, dell’economia e del turismo;
• come valuta il Cantone il convolgimento delle Comunità locali – regioni, sub regioni, comuni, popolazione – toccate dai provvedimenti in oggetto di valutazione nella loro adeguatezza e sostenibilità;
• di allestire una casistica che elenchi le linee di servizio di trasporto pubblico a rischio di ridimensionamento, di eliminazione o con proposte di servizi alternativi nei prossimi anni e quali conseguenze occupazionali potranno avere queste misure di razionalizzazione;
• valutare se non siano da adottare misure di agevolazione del costo dei carburanti a favore degli abitanti delle zone periferiche e di montagna, popolazioni che oggettivamente sono sfavorite da un servizio di trasporto pubblico non adeguato e che obbligatoriamente devono far capo al trasporto motorizzato privato.
In fede
Germano Mattei, deputato di MontagnaViva
Confirmatari: Franco Celio (PLR), Fiorenzo Dadò (PPD), Simone Ghisla (PPD), Roberto Badaracco (PLR), Paolo Pagnamenta (PLR).