Quando ci fermiamo ad analizzare la nostra vita, come viviamo, i valori che abbiamo, non sempre ci rendiamo conto che come conduciamo l’esistenza non è frutto di un nostro desiderio ma dai desideri che ci stanno creando ogni giorno e che sono, diventano esistenziali in quanto manomissione di un nostro pensiero primordiale.
Ci hannno inculcato che senza sogni e desideri non possiamo vivere, ma i desideri che ci hanno inculcati, già da quando siamo nel ventre materno, sono falsi concetti di una altrettanto falsa identità di vita. Chi ha detto che dobbiamo comperare gli ultimi vestiti per andare a scuola, chi ci ha inculcato tutti quei falsi principi di società che sono competizione, emergere, sottomettere il prossimo, sfidare i più forti per primeggiare in temi futili. Chi ci ha inculcato in testa che se non avessimo la cassa malattia moriremmo tutti ocn un misero raffreddore. Chi ci ha inculcato che se non andiamo in palestra il nostro fisico non sarà modellato come le immagini che ci propinano TV e altri media. E potremmo continuare all’infinito. Un infinito che non ha una fine, dove il peggio ha ancora da venire. Ci stanno inculcando uno stile di vita che non ci appartiene, ci vogliono tutti indebitati per poterci poi manipolare a loro piacimento. Ma state leggendo i vari giornali in questi giorni di campagna elettorale, vi rendete conto di come ci stanno turlupinando i politici, con la scusa di lavorare per noi. Spendono centinaia di migliaia di franchi per il nostro bene o per essere votati ed entrare nelle varie lobby per poi inculcarci tutti i falsi e malati concetti di come si deve vivere. Mio nonno, saggio, soleva dire che se un politico dice “a” noi dobbiamo fare il contrario, perché ad ogni affermazione di un politico si cela un comportamento malsano e lesivo dei principali diritti dell’uomo. La costituzione Svizzera e non solo, parla di cittadini liberi, di cittadini che hanno il diritto dell’istruzione, di cittadini che posso esprimere liberamente il proprio pensiero. Ebben i politici che invece disattendono questi principi vanno non votati e addirittura denunciati in quanto agiscono contro la costituzione stessa.
Ci danno un’istruzione fine a se stessa, in maniera tale di creare un esercito di automi, incapaci di agire e pensare, o meglio messi nella condizione di non poter pensare, o meglio ancora, pensano ma guai ad esprimere apertamente un nostro pensiero se contraddice il volere dei politici, che loro stessi sono povera gente al servizio di partiti, dunque di istituzioni che scandiscono il ritmo della cittadinanza. Il politico che parla, spero sappia che parla con pensieri altrui, perché se veramente non sappia di essere lui il primo manipolato di un sistema, andiamo veramente male.
Portano avanti gli interessi del partito, la loro mamma che dice accarezzevolmente cosa devono dire al popolo, proprio per potersi ergere a giudici insindacabili di una vita nostra non libera ma coercitiva appiattita da valori inesistenti se non quelli che tentano, riuscendovi, di inculcarci.
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Basta creare un condizionamento collettivo talmente potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L’ ideale sarebbe formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si prosegue il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi.
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Dobbiamo invece ribellarci a questo sistema, alzare la testa e parlare con la consapevolezza della nostra intelligenza, che per troppo tempo e’ stata messa in letargo, per convenienza ed opportunismo. Fino a che non vi sarà alcuna reazione da parte del popolo, legitteremo un agire al limite del criminalesco, di politici, loro stessi strumenti di ordini superiori che hanno come unico obiettivo il manovrarci a loro piacimento, negandoci il diritto del libero pensiero. E’ questo che vogliamo? Io spero di no, spero vivamente che anche nel piccolo ognuno inizia a reagire, pacatamente ma con fermezza, perché il mondo non è di loro proprietà, ma e’ di tutti e va salvaguardato in ogni sua forma anche intimamente nel pensiero personale. Le soluzioni? Iniziamo a comportarci come vorremmo, iniziamo a discernere i veri desideri che ci donano benessere e a non par propri i desideri calati dall’alto…
Invece e’ giusto che abbiamo desideri, sono il motore per migliorare e dare un senso alla vita, ma che siano sani desideri!
ETC/RB