Il servizio dell’ultima edizione di Falò ha evidenziato come già da anni lo sappiamo come gli studenti “sfornati” dalle nsotre scuole SUPSI o USI non hanno la garanzia del lavoro o almeno fanno enorme difficoltà a trovarne. Spendere centinaia di milioni per solo sfregiarsi la boria di avere una nostra università, che sforna disoccupati o giovani capaci che devono lasciare il cantone per lavorare, con il pericolo che poi si stabiliscano chi in Svizzera Tedesca e chi all’estero è la dimostrazione di come si è voluto strafare senza pensare al dopo. I giovani intervistati lo hanno dichiaratamente affermato: in Ticino nessuno sbocco per teste fini e una chiusura mentale da brivido. Uno studente è andato oltre affermando che con queste chiusure mentali il Ticino prima o poi affonderà del suo stesso male. Ora getteranno via dalla finestra quasi 200 milioni per dei Campus a Lugano a supplemento di cosa già é stato creato. Abbiamo l’impressione che ogni ministro alla testa del Dip. Educazione voglia marcare il suo passaggio dalla politica. Ma l’attuale ministro non si risparmia: abbiamo la scuole obbligatoria peggiore della Svizzera, non lo affermiamo noi ma lo studio PISA, lo stesso ministro è l’unico che non vuole partecipare al risparmio di soldi per il suo dipartimento, è l’unico ministro che rivendica migliori condizioni salariale e di prestazione per i maestri e come se non bastasse ha lottato per gli ultimi 200 milioni che verranno spesi per ampliare l’USI. Così non funziona e se vi sono i soldi per questo allora vi sono pure i soldi per la politica famigliare, per la politica del lavoro giovanile, per la politica sanitaria e via dicendo. Ai nostri giovani farebbe molto bene andare a studiare in un altro cantone della Svizzera per svariati motivi: uno la qualità e la ottima referenza degli altri atenei Svizzeri, la seconda il staccarsi da casa rende uomini, rispettivamente donne, come terzo l’apprendimento di una seconda lingua nazionale e da ultimo il lavoro certo per i laureati con grandi sbocchi verso il futuro. Tutto ciò ci fa pensare e portare a pensare che ogni franco speso per studi universitari nel Cantone Ticino sono soldi gettati dalla finestra mentre sarebbe più opportuno concentrarsi nella qualità della scuola dell’obbligo e delle scuole specializzate per chi vuole apprendere una professione. Che si contribuisca ai cosi delle famiglie che hanno studenti universitari in altri cantone, sempre a dipendenza del reddito dichiarato, ma che la si smetta di spendere soldi in queste strutture che per la loro giustificazione bisogna creare gruppi di studio per partorire, ultimo esempio, lo studio che gli stipendi in Ticino sono da fame. Ma abbiamo proprio bisogno di questi cervelloni che ci costano un occhio della testa per capire che siamo messi maluccio nel mondo del lavoro. Oppure dei gruppi di studio e uffici di statistica per dirci che il turismo è ai minimi storici. Penso che se giriamo sul territorio, senza tanto aver studiato, ci rendiamo conto del disagio in cui vive la popolazione ticinese, però possiamo fregiarci con tanto di orgoglio che a riflesso dei disagi della popolazione residente abbiamo l’università in Ticino ! ma tutto questo ci lascia perplessi !!! Va benissimo avere un’Università in Ticino, ma non come priorità prima ma come conseguenza di un benessere raggiunto da parte della popolazione residente. (ETC/rb)