Wole Soyinka, Basma Abdel Aziz, Gabriele Del Grande con Dick Marty, Ermanno Cavazzoni, solo alcuni degli incontri di maggior richiamo della quattodicesima edizione di ChiassoLetteraria, che registra un ulteriore aumento di pubblico, sia negli incontri letterari, che negli eventi collaterali.
Si conferma e si consolida l’onda positiva di ChiassoLetteraria che vede oltre 5500 presenze nei divresi appuntamenti letterari, con alcuni picchi da tutto esaurito come nel caso di Wole Soyinka, che ha inaugurato il festival, Basma Abdel Aziz, Gabriele Del Grande con Dick Marty, e di grande partecipazione come quelli con Ermanno Cavazzoni. Incontri densi e ricchi di idee e stimoli, la cui traccia sapremo cogliere appieno solo con il tempo.
Grande seguito anche per gli altri autori presenti: Monica Kristensen, che ha chiuso il festival, e ancora Andrea Bajani, Chiara Codecà, Julián Fuks, Andrea Pomella, Thomas Meyer, Davide Sparti, Enrico Testa intervistato da Fabio Pusterla, Antoine Volodine intervistato da Alessandro Zaccuri .
Sempre una scoperta, ma anche una ricoferma, i due incontri con la giovane letteratura svizzera, cui hanno partecipato una prima coppia costituita da due Premi svizzeri di letteratura 2019: Elisa Shua Dusapin e Alexandre Hmine, e nell’altro Aude Seigne, con Gianna Molinari, quest’ultimo organizzato in collaborazione con Viceversa Letteratura.
Fra gli spunti più interessanti, legati al mondo nuovo, il cambiamento, al distopico in letteratura e , forse, nella vita reale che ha guidato ChiassoLetteraria, quello sortito dall’incontro che ha visto Franco “Bifo” Berardi dialogare insieme a Christian Marazzi. Da Berardi emerge un’interpretazione diversa del mondo odierno, fatto di mancanza di potenza e in cui gli individui vivono in un perenne conflitto, quello tra la «intelligenza e coscienza», due punti che si sono uniti solo nel passato durante i grandi movimenti che lo stesso Berardi ha vissuto, e che oggi si sono sempre più allontanati, sgretolati. E forse Futurabilità, come il lungo saggio di Franco Bifo Berardi (ed.Nero, 2018), poteva essere un buon modo per definire il festival.
Tante persone a seguire i diversi eventi di ChiassoLetteraria, nella parte più squisitamente dedicata agli autori, a dimostrazione dell’apprezzamento della scelta artistica operata dagli organizzatori, della ricerca e della proposta condivisa.
Così come un buon apprezzamento si riscontra nei numerosi eventi collaterali che da acluni anni arricchiscono il programma del festival. Fra i più seguiti l’oramai tradizionale Poetry Slam a cura di Marco Miladinovic (2 maggio) e l’Installazione sonora e performativa ispirata allo Spazio, durata 24 ore filate, Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten, a cura di Alan Alpenfelt e Francesca Sproccati ( 3 e 4 maggio) . E poi a seguire, ricordiamo, il coinvolgente concerto dei Fratelli Mancuso ( 1 maggio), il concerto di Hans-Joachim Roedelius (4 maggio) e il progetto Roedelius Cell a cura dell’Associazione Grande Velocità e Spazio Lampo, gli appuntamenti con la danza e la Milonga di Amitango a cura della FestaDanzante (3 maggio), e i vari dj set del Murrayfield.
Da ultimo, ma non certo per l’affluenza, ricordiamo i laboratorio per bambini, che si sono tenuti nella Biblioteca comunale di Chiasso, tenuti da Chiara Balzarotti.
ChiassoLetteraria tornerà il prossimo maggio, ma per chi avesse perso qualche incontro o desiderasse rivedere e riascoltare qualche autore, è possibile rivedere gli incontri del festival alla pagina https://chiassoletteraria.ch/edizione-corrente/video/
“La soddisfazione affettuosa degli scrittori ospiti, la gratitudine calorosa del numeroso pubblico accorso, l’alto tenore letterario, ma anche morale, degli incontri avvenuti hanno fatto di questa edizione di ChiassoLetteraria un chiaro successo e ci ripaga di tutto il lavoro e della passione investita nel corso di un intero anno per la sua riuscita.” Afferma Marco Galli del Comitato di coordinamento del Festival “e un grazie particolare va anche a tutti i volontari che insieme a noi del Comitato danno vita al festival”
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PILLOLE DI FESTIVAL ( a cura di Mara Travella)
Per meglio ricordare gli incontri che hanno segnato un vero e proprio picco sia in termini di pubblico che di interesse generale, ecco alcune schede di approfondimento in pillole:
Wole Soyinka – Spazio Officina, 3 maggio, 18:30.
Sala gremite – all’incirca 500 persone – per l’incontro con Wole Soyinka, classe 1934, premio Nobel nigeriano. Accompagnato dalla traduttrice Alessandra di Maio Soyinka ha conquistato l’attenzione del pubblico raccontando aneddoti di vita – il suo esilio dalla Nigeria per lungo tempo, le minacce di morte e, infine, il ritorno in patria – di scrittura. Non solo romanzi e saggi ma anche testi teatrali che hanno il potere – grazie alla fisicità, alla continua necessità di reinventare, al teatro, alle maschere – di aumentare quello che vediamo. Negli anni in cui la storia del proprio paese ha visto susseguirsi dittature feroci, tra cui quella di Sani Abacha, che lo condanna a morte, Soyinka ha avuto paura, quella paura che inficia il coraggio di fare dei cambiamenti. È proprio questo sentimento che può, però, diventare lo strumento per andare oltre le barriere e per creare un futuro nuovo, un Mondo Nuovo, che non sia il «sick new world» dei fanatici religiosi che popolano la sua terra.
Basma Abdel Aziz – Spazio Officina, 4 maggio, 17:45 –
Della paura ci parla anche Basma Abdel Aziz, scrittrice e psichiatra egiziana – ma tra i due lavori è il primo quello che ‘vince’ – certo, ha sentito anche lei il peso di questo sentimento umano, ma ha fin da subito scelto da che parte stare, accettandolo e cercando di scalfirlo informandosi. Basma Abdel Aziz non ha potuto fare altro, da subito, che stare tra quelli che alzano la propria voce – attraverso la scrittura – contro il regime di Al-Sisi, attraverso articoli, saggi e racconti. Senza temere la censura feroce – non solo editoriale – cui tutti in Egitto sono sottoposti. Il suo romanzo distopico La fila (trad. di F. Fischione, Nero, 2018) è lo specchio di una società immobilizzata e tenuta sotto osservazione in modo costante. La folla variegata che attende di fronte alla Porta – simbolo dell’autorità – è sì la popolazione egiziana, sempre in attesa e senza possibilità di reazione, ma è quello che potrebbe accadere in ogni luogo. È un avvertimento, non un giudizio. Basma Abdel Aziz è la ‘piccola grande donna coraggiosa’ che a Chiasso non abbassa lo sguardo nemmeno quando le viene chiesto qual è il prezzo che è disposta a pagare : till the end, dice.
Gabriele del Grande e Dick Marty – Spazio Officina, 5 maggio, 11:00 –
Moderati da Bettina Müller, s’incontrano per una conferenza dal titolo ‘Terrorismo, diritti e democrazia’ Gabriele Del Grande e Dick Marty. Incontro fra generazioni e incontro tra due modi di approcciarsi alla scrittura : Del Grande, nel suo libro Dawla (Mondadori, 2018) rielabora due anni di viaggi in Siria ma non solo, e di scrittura, circa una settantina di interviste, duecento ore alle persone che hanno deciso di affiliarsi all’Isis; Dick Marty, contrariamente, fermo a causa di problemi di salute – un «danno collaterale» – e che riflettere non sulla nascita dello Stato Islamico, ma sul ruolo della Svizzera nella lotta al terrorismo, intitolato Une certaine idée de la justice : Tchétchénie – CIA – Kosovo – drogue (Favere, 2018): un libro scritto quasi di getto, per guardare dall’alto anni di lavoro sul fronte come procuratore.
Ermanno Cavazzoni – Spazio Officina, 5 maggio, 16:45 –
“Immaginare come sarà il futuro è un esercizio bellissimo”, ci dice Ermanno Cavazzoni, ma si ha l’impressione che per lui sia la vita stessa, ad essere un esercizio bellissimo: sarcastico e sagace, passa da Terminator alla divulgazione scientifica delle garzantine, dalla traduzione poetica al sesso con i ginecoidi (gli androidi femmina) con una leggerezza scherzosa mai a discapito della sostanza. Ci ha raccontato a modo suo, l’ultimo libro: La galassia dei dementi, è un poema cavalleresco fantascientifico ambientato in Emilia-Romagna che pesca elementi dal passato per immaginare, di nuovo, il futuro.
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Il Festival è organizzato dall’omonima associazione ChiassoLetteraria con la consulenza di un comitato scientifico, il sostegno del Comune e del Centro culturale di Chiasso, del Cantone Ticino, di Pro Helvetia, dell’Hupac S.A., dell’AGE S.A e di diversi sponsor privati e pubblici nonché del media-partenariato della Rete DUE della RSI, che sarà presente al Festival con una postazione “live”, di Extra e del Corriere del Ticino. Può contare inoltre sul contributo (e l’affetto!) di c.a. 300 soci.