“Il nuovo accordo tra l’Italia e la Svizzera, voluto dal Governo Renzi” e siglato il 22 dicembre scorso, “rischia di essere una sciagura fiscale per le decine di migliaia di lavoratori lombardi che ogni giorno varcano la frontiera svizzera e che ora dovranno pure pagarsi la cassa malati. Non solo, l’accordo con la Svizzera penalizzerà anche per i comuni lombardi di confine che rischiano, per fortuna diciamo noi, di vedersi azzerati i ristorni, visto che sarà direttamente Roma a gestire il fondo ristorni”. A lanciare l’allarme sono i parlamentari della Lega Nord dei territori lombardi di confine, il deputato comasco Nicola Molteni, e il senatore valtellinese Jonny Crosio. Sembra che i parlamentari abbiano poca fiducia del loro Governo centrale.
Già la Lega Nord annuncia una guerra senza confine per difendere i lavoratori italiani frontalieri.
Ma la questione è molto semplice. Invece di gridare allo scandalo, i parlamentari italiani dovrebbero farsi un esame di coscienza, perché se loro fossero in grado di offrire un lavoro ai loro cittadini, questi non sarebbero costretti di lavorare all’estero e nella fattispecie in Ticino, che di fatto è il maggior datore di lavoro per l’Italia del Nord.
E se proprio è uno scandalo possono benissimo non venire a lavorare in Ticino, noi ringrazieremmo commossi e sarebbe segno che l’Italia sarebbe in grado di sfare i propri cittadini, cosa che non è. Per cui se va bene così bene altrimenti stiano pure a casa e per il Ticino sarebbe la soluzione di tutti i suoi problemi nel campo lavorativo e di mobilità.