Quando leggiamo le prese di posizioni di gruppi borghesi, di comitati contro e poi verifichiamo i personaggi, ci rendiamo conto come in Ticino vi siano persone che hanno in se una buona dose di masochismo, per non dire incoscienza. Dagli architetti con nomi altisonanti ad avvocati e a funzionari, tutta gente che se non ha la visibilità mediatica un giorno si e un giorno si, vivono male con loro stessi. Gente disposta a calpestare la propria terra, gente che del commercio e dell’economia non gli importa di meno, anche perché loro sono ben ovattati in un mondo d’oro, e il tema del turismo e dei giovani poco importa. Importante è realizzare un dodecaedro sulla pista di Ambri enorme per lasciare il proprio segno territoriale. Marcare il territorio, vi è chi lo fa per una necessità animalesca e chi lo fa per un narcisismo estremizzato. Noi possiamo anche capire che vi sarà un aumento del traffico, spetta poi eventualmente al Ticinese cogliere l’occasione e cercare di fermare questo traffico nei nostri luoghi creando condizioni tali da invogliare i passanti a fermarsi, spendere e consumare come anche ammirare il nostro bel cantone. Naturalmente ogni volta che passa un treno ci si perde in gruppi pro e contro, si declamano i vantaggi per il territorio e via dicendo, Alptransit è l’esempio principe di come il Ticino, almeno l’alto Ticino non abbia saputo vedere le opportunità di questa grande opera e quando noi, si certo noi in altre funzioni, (vedi intervista 1996 alla TSI) dichiaravamo che Alptransit sarà il flop più grande per il Ticino perché noi non saremo stati capaci di coliere questa opportunità, venivamo tacciata da incompetenti. Cosa stà succedendo oggi con Alptransit? Esattamente quello che avevamo previsto, saremo desertificati dalla nostra incapacità operativa che ci porterà a qualcosa déjà vu nella storia: l’esodo rurale.
Se questo gruppo, contrario al risanamento e al raddoppio del San Gottardo usasse le sue energie (veleno?) per essere positivi e propositivi, forse il raddoppio del San Gottardo sarebbe l’ultima possibilità, per poter accogliere in Ticino parecchi passanti. Spetta poi a noi tutti mentalmente fare un click e lavorare con amore per la nostra terra. Se invece continueremo a parlare sempre e solo parlare, i direttori e addetti dei vari enti locali del turismo ne sono maestri, senza mai rimboccarsi le maniche e dimostrare l’amore per la nostra terra e l’unità di intenti, allora, nostro malgrado dovremo convenire che sarebbe meglio non spendere più un centesimo. La differenza è che i comitati contro sono motivati da velenosi pensieri di frustrazione personale e fondamentalmente unicamente per ottenere uno spicchio di visibilità, mentre le nostre osservazioni, ve lo garantiamo, sono legate all’amore vero e incondizionato alla nostra terra che vorremmo finalmente vedere fertile e con un raccolto molto fruttuoso per tutti, per il benessere generale della popolazione e non unicamente per la ricchezza dei pochi già ricchi che ad oggi hanno deturpato e non poco il nostro territorio. (ETC/rb)
NB: da 27 anni viviamo nell’alto Ticino e abbiamo vissuto il degrado morale ed economico e la fuga della popolazione verso il sud del Ticino e anche verso altre Nazioni, perché continuando a dire di no a tutto, o accettando progetti faraonici desitinati a certo fallimento, rimettendoci sempre al volere di certe persone, senza poter intervenire noi stessi nelle decisioni che ci competono, questo ci ha portato alla massima povertà. Vogliamo invertire questa tendenza e il Tunnel del Gottardo è uno dei tanti temi vitale per il nostro futuro !