Il mese di marzo dev’essere il momento della ripresa delle attività in Svizzera
Arrivano finalmente le prospettive, ma è impensabile valutare gli allentamenti mese per mese
Anche se le odierne decisioni del Consiglio federale offrono finalmente qualche prospettiva ai settori maggiormente toccati dalla crisi Covid-19, permangono non poche perplessità su alcune delle valutazioni del governo. Secondo il PLRT è impensabile basarsi su una valutazione mese per mese dei possibili allentamenti. Le pressioni della società davanti a quesiti e problemi legittimi e urgenti manifestati nelle scorse settimane non possono lasciare indifferenti. Il mese di marzo dovrà essere il mese in cui le attiivtà riprendono il loro corso nel severo rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste nei singoli settori. Siamo in particolare molto preoccupati per il prolungamento delle chiusure nel settore della ristorazione, dove potevano essere trovate soluzioni intermedie.
Valutiamo invece in modo positivo il fatto che il Consiglio federale abbia previsto nello sport allentamenti per i giovani. Segno che finalmente ci si è accorti del grave disagio che il confinamento ha provocato in particolare nelle fasce più giovani e che abbiamo a più riprese segnalato. Ciò testimonia il fatto che lo sport non è un optional, ma è un vero veicolo di salute psicofisica.
Per quanto concerne i settori del turismo e della ristorazione servono urgentemente prospettive concrete, anche pensando all’imminente periodo pasquale – periodo che rappresenta un’importante iniezione di risorse, specie in Ticino – che non può essere pianificato in quattro e quattr’otto, ma deve rientrare in un contesto chiaro e solido dal profilo delle regole da seguire.
Nel frattempo, gli indennizzi alle attività in difficoltà, che sono stati giustamente adeguati al rialzo, devono procedere a ritmo serrato e il Dipartimento diretto dal Consigliere federale Maurer deve prestare attenzione a che vengano evitati colli di bottiglia burocratici o timidezze. Tuttavia, il fatto di essere un paese ricco non rappresenta un motivo valido per legittimare il prorogarsi oltre lo stretto necessario delle restrizioni – come sostengono invece altre forze politiche -, perché queste non producono solo danni finanziari, ma anche sociali e psicologici. La timida boccata d’aria fresca prevista nelle prossime settimane è comunque vitale per cittadini e aziende.
Negli ultimi giorni molti giovani e genitori ci hanno segnalato di essersi visti infliggere diverse multe legate al Covid. Ci permettiamo in questo senso di lanciare un appello alle forze dell’ordine: che il loro compito sia quello di sensibilizzare, dialogare, confortare, confrontarsi. Non quello di perquisire e multare i giovani, ai quali è stato tolto un aspetto fondamentale della loro crescita: relazionarsi. Riapprire progressivamente le attività nel nostro paese è una medicina per guarire la società. Non esistono solo le statistiche sui contagi e le multe.
Auspichiamo quindi che nella consultazione il Ticino esprima a chiare lettere la richiesta di procedere con le prime aperture a marzo e di proseguire con ritmo serrato nelle settimane successive. Il PLRT lo chiede da tempo: abbiamo bisogno urgente di prospettive più chiare per la popolazione e le aziende.
Per quanto riguarda il programma di vaccinazioni, come PLRT riteniamo essenziale aumentare il ritmo delle immunizzazioni – come richiesto, del resto, nella strategia per i prossimi 100 giorni proposta dal PLR svizzero – per far si che le persone vulnerabili (gruppo 1) siano immunizzate il più presto possibile. Non appena queste persone vulnerabili saranno vaccinate, chiediamo che le misure più restrittive siano revocate, naturalmente se la situazione sanitaria lo permetterà. Il vaccino, infatti, è attualmente l’unico modo per avviarsi con le giuste certezze verso la fine di questa estenuante crisi.