PLR: competenze in ambito economico e di politica europea
AVSplus, “economia verde” e Legge sul servizio informazioni
Si è tenuta oggi la prima Assemblea dei delegati del PLR svizzero sotto la guida di Petra Gössi. Nel suo discorso di apertura, la neoeletta presidente ha messo l’accento sul valore della libertà e del privilegio che abbiamo di vivere in una società libera. Il Partito liberale radicale è la forza politica con le maggiori competenze in ambito economico e in materia di politica europea. Competenze più che mai importanti ora che la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall`Unione europea. Il Consigliere federale Didier Burkhalter ha dichiarato che delle relazioni stabili e la sicurezza giuridica con i partner europei, così come con la Gran Bretagna, sono cruciali per la Svizzera. In relazione a questo tema, i delegati hanno adottato una risoluzione che mostra come il PLR intende affrontare queste sfide. Inoltre, i delegati hanno preso posizione anche sui tre temi federali in votazione il prossimo 25 settembre.
Il PLR si batte per la libertà come nessun altro partito. “La libertà è uno dei valori più importanti della nostra società e allo stesso tempo e uno dei valori fondamentali del nostro Partito”, ha dichiarato la presidente Petra Gössi. Citando il recente studio Selects, la presidente del Partito ha anche sottolineato l’importanza del know-how per la Svizzera di oggi e per il futuro sviluppo del nostro Paese, ricordando che il PLR è il principale partito in materia economica che detiene anche le migliori competenze per le questioni di politica europea. Anche il Consigliere federale Didier Burkhalter nel suo discorso ha messo l’accento sull’importanza di relazioni chiare tra la Svizzera e i partner europei. Entrambi concordano sull’importanza del mantenimento della via bilaterale.
Ricette liberali per una Svizzera forte
Giovedì la Gran Bretagna ha deciso che in futuro non farà più parte dell’Unione europea. Per la Svizzera questo significa da una parte che il franco viene ulteriormente rafforzato e dall’altra che le imprese del settore dell’esportazione dovranno affrontare degli ostacoli ancora più importanti. C’è da aspettarsi che l’Unione europea non dia prova di comprensione per quel che riguarda l’attuazione dell’articolo costituzionale per la regolazione dell’immigrazione. Ecco perché la Svizzera dovrà fare tutto il possibile per ridurre l’immigrazione in maniera autonoma, preservando gli Accordi bilaterali. In relazione a questo tema, i delegati hanno approvato una risoluzione in modo unanime. Con le ricette liberali radicali, il PLR vuole garantire alla Svizzera stabilità e sicurezza giuridica. Prioritarie sono la riduzione della burocrazia e della pressione fiscale. Entrambi gli aspetti sono indispensabili per le imprese.
Un autogol della sinistra
Le conseguenze dell’iniziativa “AVSplus” si tradurrebbero in un aumento delle spese annuali dell’AVS di 4 miliardi nel 2018 e di 5,5 miliardi nel 2030. Gli iniziativisti non si preoccupano del finanziamento del loro progetto e del fatto che la proposta non persegua gli obiettivi sperati. I pensionati che vivono in condizioni precarie non beneficerebbero di un aumento del contributo pensionistico, contrariamente a quelli già più agiati che non ricevono prestazioni complementari. Questo perché l’importo corrispondente all’aumento verrebbe detratto direttamente dalle prestazioni complementari. In altre parole, i beneficiari di quest’iniziativa sarebbero soltanto i pensionati che non hanno difficoltà finanziarie. Ecco perché si tratta di un clamoroso autogoal della sinistra. I delegati hanno respinto l’iniziativa all’unanimità.
NO a un corsetto verde, che minaccerebbe il nostro benessere
Il PLR si batte per un’economia efficace in termini di risorse e per un comportamento sostenibile dei consumatori e si oppone in modo deciso a queste regolamentazioni che non portano nessun valore aggiunto. Quest’iniziativa è pericolosa e porta con sé diverse conseguenze negative e imprevedibili. Per raggiungere l’obiettivo, i consumatori dovrebbero essere messi sotto tutela, la libertà di scelta verrebbe ostacolata e le imprese dovrebbero sottostare a una dittatura di produzione. Con nuovi interventi governativi, la Confederazione e i Cantoni genererebbero un mostro burocratico che minerebbe la responsabilità individuale e l’innovazione. Attraverso numerose misure volontarie, l’economia contribuisce già alla protezione delle risorse. I delegati hanno respinto l’iniziativa con 244 contrari, 1 favorevole e 2 astenuti.
Una sorveglianza migliore, ma non maggiore
La legge federale sulle attività informative è la risposta alle minacce attuali in quanto rafforza la sicurezza e contribuisce alla protezione della piazza economica svizzera, garantendo un equilibrio tra sicurezza e libertà. Questa legge si basa sul principio che le attività dei Servizi d’informazione devono essere allineate alle minacce reali e ai rispettivi autori, mentre la maggior parte della popolazione non sottostà a detta sorveglianza. Per i rari casi che minacciano la sicurezza interna o esterna, e quindi un numero significativo di persone del nostro Paese, il servizio di sorveglianza della Confederazione deve poter disporre degli strumenti adatti per far fronte alle sfide. I delegati hanno approvato l’iniziativa con 237 favorevoli e 2 astenuti.
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