Invitati dal direttore Ulrich Suter, coordinatore dell’evento estivo Seetaler Poesiesommer 2023, nella fantastica regione di Gelfingen, presso lo Schloss Heidegg a parlare dei dialetti ticinesi, ci siamo trovati in una regione mozzafiato. Giornata caldissima, ci ha visto protagonisti con altri oratori della Svizzera Tedesca nel commentare i vari dialetti e le differenze degli stessi, con la consapevolezza che il dialetto deve essere promosso in quanto nostre radici e nostra cultura che non puo’ venir persa. Il dialetto e’ una nostra identità regionale, ci fa capire da dove veniamo e chi siamo e deve aiutarci a tramandare ai nostri figli questo spaccato straordinario della nostra storia. Andreas Bartholme ci ha letto alcuni brani nel dialetto Svizzero Tedesco di regioni diverse, con traduzione in tedesco. Non abbiamo capito tutto, dobbiamo essere onesti, ma di certo le letture in dialetto Svizzero Tedesco risuonavano come melodia delicatissami di detti passati e fotografava momenti di storia straordinari. Anche Barbara Traber ha esposto alcuni testi in dialetti Svizzeri Tedeschi.
Cornelia Masciadri, ticinese ma trapiantata da tantissimi anni in Svizzera Tedesca ha introdotto il momento del Ticino, intervistando Roberto Bosia sulle differenze dialettali vissute in prima persona. Si cosi’ appreso come il locarnese Roberto Bosia, salito in Leventina ben 34 anni fa ha dovuto studiare, letteralmente studiare una nuova lingua, il dialetto della Leventina. qualche anedotto raccontato dei primi approcci alla Leventina come quando il suocero gli aveva chiesto di andare a raccogliere mirtilli (Sistroi), oppure quando ad una cena il menu detto era pasta e pom (subito aveva pensato come si fa a mangiare spaghetti e mele), niente di tutto cio’ si parlava di pom da terra, dunque patate. Dal dialetto dei ferrovieri, italiano con le parole mangiate alla fine, nato per permettere ai vari dipendenti delle ferrovie di comunicare tra di loro e capirsi al dialetto delle varie regioni del Ticino, le peculiarità, le differenze, tante lingue diverse ma tutte delicate, melodiche, poesia pura. Cornelia Masciadri poi ha letto qualche poesia in ticinese di vari autori delle varie regioni del Ticino, traducendole in Svizzero Tedesco. Addirittura anche per Bosia alcune poesie in dialetti diversi risultavano di difficile comprensione. In un ambiente magico e’ stato un pomeriggio molto positivo e moderato da una persona dinamica e capace come Christian Schmutz. Anche l’ultimo intervento di Yehuda Hyman di Brooklyn ha deliziato la platea molto attenta che ha applaudito con verve ogni intervento.
Un’esperienza bella che ci piacerebbe portare l’anno prossimo in Ticino, magari in Leventina e cercare di fare una bella chiacchierata con pesone che usano il dialetto come loro unico mezzo di comunicazione. Dobbiamo assolutamente impegnarci a far appassionare i nostri giovani di questa lingua unica e strarodinaria, perche’ e’ come far rivivere nel futuro il nostro passato, e cosa c’e’ di meglio di costruire il futuro in questo contesto?
(RB/ETC)