PALoc3 è in dirittura d’arrivo, la CIT (Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia ) s’appresta a scegliere misure e priorità sulla scorta del rapporto inviato a fine luglio ai vari comuni membri. Ancora una volta Ie scriventi associazioni non sono state implicate come richiesto esplicitamente e denunciano l’assenza di un coinvolgimento della popolazione nella fase di allestimento del PA. Esse hanno espresso le loro osservazioni a lavori conclusi, durante la consultazione pubblica indetta tra il 18 di aprile e 18 maggio scorsi. A tutt’ora non è stato dato riscontro dell’insieme delle osservazioni raccolte anche se viene affermato “che si è tenuto conto nel limite del possibile”. L’enorme lavoro di lettura e commento fatto in breve tempo rischia quindi di essere stato vano.
Ci limitiamo qui a segnalare alcuni punti problematici:
a) l’abbandono senza giustificazione di principi importanti adottati nei precedenti programmi (PTLV e PALoc2): il principio di pianificazione dell’offerta di traffico (si adeguano le strutture, parcheggi compresi, in funzione del tipo e quantitativo di traffico voluto; il principio di canalizzazione del traffico di attraversamento su limitati assi principali, onde evitare la “naturale” tendenza del traffico a diluirsi nelle strade esistenti;
b) l’abbandono del riferimento al modello viario PTLV- PALoc2 che indicava tre scenari distinti per valutare l’incidenza delle misure previste sul sistema viario;
c) la carenza di metodo: gli obiettivi sono formulati in modo molto vago, assente la specificazione delle condizioni e degli indicatori utilizzati che consentano di valutare oggettivamente il loro raggiungimento. Ad esempio nessun riferimento alla sostenibilità;
d) l’assenza di informazioni riguardante lo stato di avanzamento delle misure previste da PALoc2.
Benché il preventivo di PALoc 3 per le misure A e B sfiori i 100 milioni (quasi il doppio di PALoc 2) risulta debole, soprattutto a causa della fragilità rispetto ai 4 criteri di efficacia che sono applicati dall’ARE per valutare e finanziare il progetto. PALoc pecca in tutti i campi. In particolare:
– trasporto pubblico: i miglioramenti previsti in priorità A concernono principalmente linee periferiche. Il trasporto pubblico pur potenziato (16 misure di cui 9 in priorità A) rimane minoritario rispetto a quello motorizzato individuale che ne conta ben 19.Tutte le misure per il TP andrebbero realizzate in priorità A;
– sviluppo centripeto: voluto dalla Confederazione quale freno alla dispersione dell’agglomerato – è menzionato con enfasi ma concretamente, a parte due esempi, riscontriamo vaste aree insediative non gerarchizzate; latitanza nella progettualità degli spazi pubblici, in particolare nelle zone centrali. Un passo indietro rispetto a PALoc2;
– efficacia ambientale: nessun dato, statistico, nessun richiamo al piano cantonale di risanamento dell’aria, nessuna risposta alle osservazioni dell’Ufficio federale sul Paloc2 che criticava l’assenza di misure per contenere il traffico motorizzato privato;
– sicurezza nei trasporti: benché auspicato le misure riguardanti il trasporto lento (biciclette e pedoni) si riducono a poca cosa, a rimorchio della priorità assegnata al vettore automobile.
PALoc3, così come concepito, oltre che costoso, ha perso le qualità e i buoni metodi dei suoi predecessori, appare poco incisivo e non permetterà di raggiungere una ripartizione modale sostenibile per l’ambiente entro tempi ragionevoli.
Un’ulteriore occasione mancata per affrontare e risolvere con chiarezza e implicazioni degli attori i problemi di trasporto dell’agglomerato.
Associazione per un Piano di Magadino a misura d’uomo Associazione Quartiere Rivapiana – Minusio Associazione Traffico Ambiente -Ticino
Comitato iniziativa Nuovo Piano Viario Minusio Pro Velo – Ticino