La modifica della legge federale sull’assicurazione malattie per un finanziamento uniforme delle prestazioni che andremo a votare questo 24 novembre, dietro la facciata di una gestione più “efficiente” della sanità, presenta un grave rischio per la democraticità del nostro sistema sanitario. I suoi effetti concreti, infatti, mettono completamente nelle mani delle casse malati le decisioni riguardanti la nostra salute.
Il cuore della riforma prevede che le casse malati finanzino il 73.1% della degenza sanitaria.Un’operazione di questo genere porta inevitabilmente a una perdita di democrazia: la necessità di cure ambulatoriali e soprattutto di cure stazionarie, verranno interamente decise dalle casse malati, lasciando l’ultima parola ad impiegati delle assicurazioni invece che a medici e professionisti del settore.
In particolare, il problema riguarda le decisioni mediche riguardanti la degenza. L’influenza delle casse malati comprometterebbe le cure, poiché le decisioni verrebbero prese basandosi più sulla riduzione dei costi che sul reale benessere del paziente. Questo rischio è inaccettabile, perché significa mettere gli interessi finanziari davanti alle esigenze di salute della popolazione.
EFAS prevede inoltre che le casse malati gestiscano i restanti soldi immessi dallo Stato sotto forma di rimborsi. Questa “gestione dei costi” altro non è che uno stratagemma per rafforzare il potere economico delle assicurazioni malattia private, allontanando ancora di più i cittadini dalla possibilità di influenzare come vengono spesi i loro soldi. Affidare denaro pubblico a organizzazioni private senza una supervisione diretta delle istituzioni è un modello pericoloso che rischia di trasformarsi in un giro di affari per pochi, ai danni dei contribuenti.
I cittadini sono sempre più esasperati dall’aumento dei premi delle casse malati e dallo strapotere che queste esercitano sul sistema sanitario. EFAS, anziché risolvere questo problema, concede ancora più potere alle casse malati. Un’intera popolazione è ormai stanca di un sistema in cui l’obiettivo principale sembra essere il profitto piuttosto che la cura e il benessere della gente. Tutto questo con la scusa dell’efficienza e con l’eterna – e fasulla – promessa della riduzione dei premi di cassa malati. Il vero obiettivo è far gestire sempre più ai privati un sistema che deve invece restare sotto la gestione pubblica, garantendo trasparenza e pari accesso a tutti. La retorica dell’efficienza è una scusa per portare avanti un disegno politico che nulla ha a che fare con il bene della popolazione.
Quello di cui abbiamo davvero bisogno non è di concedere più potere alle casse malati, ma di trovare soluzioni concrete che mettano al centro la salute dei cittadini e la democrazia: una cassa malati unica con i premi in base al reddito, che ponga fine a queste logiche di profitto e che prenda i soldi dove ci sono.
Quindi, vi invito a votare NO alla modifica della leggere federale per un finanziamento uniforme delle prestazioni, detta EFAS, al fine di difendere il diritto alla salute, per un controllo democratico sulle cure e per opporsi allo strapotere delle casse malati. Questa riforma va a tutto vantaggio delle casse malati e a scapito della popolazione. Non possiamo permettere che il nostro sistema sanitario venga ridotto a una mera questione di bilancio.