E’ giunto il periodo della passeggiate in montagna eno-gastronomiche. Tutto bello e in particolare tutto buono. La regina ticinese di queste manifestazioni è di certo quella in Valle Bedretto, la prima che si era affacciata al pubblico e quella che ha di certo il maggior numero di partecipanti e una certa “febbre” nel sperare di essere tra il migliaio di sorteggiati. Ma quando pensiamo al pianeta e allo spreco alimentare, forse non raccogliamo la sfida a casa nostra. Pensiamo agli 800 mila che sono affamati a cui anche noi abbiamo una certa responsabilità e forse il tema è talmente planetario che ci scivola addosso. Veniamo a casa nostra. Pensiamo al processo di trasformazione di un buon pezzo di formaggio dell’alpe, alla fatica di chi è addetto, alla gioia delle vacche di brucare la migliore erbetta in libertà, alle persone, al territorio per avere poi un prodotto straordinario che al solo assaggiare ti riporta alle nostre tradizioni. Mettete in bocca un boccone di buon formaggio e chiudete gli occhi: vi sembrerà di vivere in montagna, sentire le vacche al pascolo, l’odore caseario, tutto per ricordarti da dove vieni. Siamo quello che mangiamo ! In questo contesto pensiamo a chi viene dopo, molto semplicemente quando prendiamo un pezzo di formaggio che sia la quantità giusta che mangiamo tutto. Non prendiamone di più lasciandolo sul piatto che poi andrà gettato. Sarebbe un crimine all’umanità e sarebbe il cattivo esempio ai nostri figli. Anche nel nostro ambito possiamo ocntribuire a diminuire gli scarti alimentari a favore del prossimo. Grazie dell’attenzione.