Nell’edizione di venerdì 24 ottobre de La Regione Ticino ho avuto modo di leggere le affermazioni del collega deputato del Ps Fabio Canevascini, che ha mischiato le carte ad arte mettendo in concorrenza il finanziamento del collegamento stradale del locarnese A2-A13 con la realizzazione del tunnel di risanamento del San Gottardo. Niente di più falso. Atteniamoci dunque ai dati di fatto perché le fanfaluche confondono solo le idee della popolazione. L’opera di risanamento in questione, contrariamente a quanto affermato dal collega, non è assolutamente in conflitto con altri investimenti infrastrutturali e viari nei centri urbani perché si tratta di un’opera di manutenzione. Ogni anno la manutenzione e l’ampliamento della rete delle strade nazionali (senza aumento della capacità) costano alla Confederazione circa 1,2 miliardi all’anno. La ristrutturazione del San Gottardo sarà estesa su un periodo di circa 10 anni in totale: con un onere medio annuo di manutenzione e costruzione di 200-280 milioni di franchi questo progetto non è fuori dall’ordinario e non ha bisogno di rifuggire la comparazione con altri progetti di risanamento e neanche con il traffico interno alle città che non fanno parte delle autostrade nazionali.
Concludo segnalando che l’Ufficio federale delle Strade (Ustra) nelle sue prese di posizione ufficiali sul progetto in questione ha confermato che “i mezzi finanziari per l’esercizio, la manutenzione e la sistemazione della rete delle strade nazionali provengono dal finanziamento speciale del traffico stradale (Fsts), che è alimentato dalla metà dei proventi dell’imposta sugli oli minerali, dai proventi del supplemento fiscale sugli oli minerali e dai proventi netti del contrassegno autostradale. Tutte le misure attuate nella galleria autostradale del San Gottardo sono in linea di principio in concorrenza con le altre finanziate dalla “cassa delle strade”, ma non con quelle per il completamento della rete o per l’eliminazione dei problemi di capacità. Queste ultime, infatti, sono finanziate dal fondo infrastrutturale”.
Marco Passalia, deputato PPD+GG in Gran Consiglio