Lo dico subito, ho colto al volo l’occasione di scendere per la 12 esima volta a Milano Expo 2015, molte volte per lavoro e altre per diletto, per gustarmi il mondo racchiuso a Milano.
Ogni volta è stata una scoperta incredibile. Questa volta mio padre, 90 anni a gennaio mi ha espresso il desiderio che abitare in Ticino e non andare a Milano Expo 2015 è un qualcosa che non vorrebbe pensare. Ecco allora colta l’occasione per scendere martedì 27 ottobre 2015 per dare la possibilità a lui di respirare l’aria di internazionalità e vedere con i propri occhi questo gioiello di universo alle nostre porte e per me respirare ancora quell’aria di internazionalità che ahimé, dove abitiamo non si respira affatto, anzi si vive con una chiusura mentale pericolosissima per il nostro futuro. Ma tra l’altro diciamola tutta: i nostri ministri sono scesi a Milano per ordini di dipolomazia e le loro ricche trasferte le hanno pagate con i soldi pubblici. Poi alcuni ministri, rientrano in Ticino dichiarando che dai “badin” non c’é nulla da imparare !!! Non ci è dato di sapere se uno, che sia uno dei nostri ministri sia sceso in forma privata, mettendo mano al proprio borsino !
Ma lasciamo queste sterili osservazione per ritornare in questo meraviglioso mondo di Milano Expo 2015, che tra l’altro ci ha visti protagonisti il 31 agosto 2015 con l’evento da noi organizzato e creato “ETC… una finestra su mondo”.
Ho cercato, di portare tutti i miei figli in questo ambito, per far vedere loro il mondo, o parte di esso, anche solo per fermarsi allo stand Giapponese, ristorante, per mangiare la loro cucina, così come quella Messicana e via dicendo. La gastronomia è un ottimo biglietto da visita per i paesi e lo è anche per il Ticino, che se non fosse per la volontà di alcune ditte private, sarebbe stato assente non da un evento ma dall’evento, proprio per quella forma di chiusura mentalis che ci fa perdere consensi a livello turistico.
Ieri ho voluto testimoniare la folla, un bagno di folla, un fiume di folla, educata e rispettosa delle regole. All’entrata Triulza, un’oretta di attesa alle 11 del mattino, in ogni dove se vuoi vedere qualcosa code su code, con tanta gente paziente ma che non vuole perdersi nulla della tradizione dei vari paesi. Ci vien quasi da dire che l’altro giorno vi erano 9 ore di coda per lo stand della Corea, non da meno per il Giappone e per l’Italia e anche per tanti altri Padiglioni. Ci viene quasi da dire che se prendessimo l’aereo per visitare quei paesi ci impiegheremmo meno. Ecco forse l’unico lato negativo di Expo 2015, le code, ma un problema grasso in quanto nessuno, nemmeno gli organizzatori si aspettavano tutti questi visitatori.
Ma il nostro tour è poi finito con molto orgoglio nazionale. A fronte di chi è solo capace a criticare, pensiamo a certi architetti e a certi politici, il padiglione Svizzero è stato quello che meglio di tutti ha interpretato il concetto del nutrimento della terra e una coda enorme sotto le torri per entrare a visitarlo. Come Svizzero sono orgogliosissimo di questo successo e dire che 2 milioni di visitatori hanno visitato le torri è un risultato straordinario che solo il Ticino non è stato capace di cogliere … Peccato. Grazie Milano di aver organizzato questo evento in maniera perfetta e degna di una grande Nazione quale è l’Italia, capace del meglio quando deve dimostrare al mondo il proprio valore, e questo non è una sorpresa ma la conferma e l’orgoglio di avere vicino a noi una Nazione creativa, felice e simile per mentalità a noi. Ora si chiude il sipario ma i ricordi restano indelebili per tutta la vita. (ETiCinforma.ch/RB)