Il progetto RiGman, da un’idea dell’Associazione ETC, è nato nel 2016 con l’intenzione di sensibilizzare la popolazione contro gli sprechi alimentari. Qualche evento è stato fatto, come ricordiamo la cena presso il Crotto dei Tigli di Balerna usando unicamente merce invenduta di un grande magazzino. Lo chef del locale ha creato un menu a dimostrazione di come sia possibile usare alimenti ancora ottimi per pietanze di eccellenza. Apparsi pure a Patti Chiari anni fa con l’esperimento condiviso di alcuni ristoranti che ponevano sulla tavola dei bottoni, rossi e verdi e che la clientela, se non consumava tutto quanto sul piatto, poteva con il bottone verde chiedere di portare via con se quanto non mangiato.
Dal 2020 si è pensato di porre un contrassegno fuori dai locali che di loro spontanea volontà, oppure su richiesta del cliente, diano la possibilità di portare a casa gli alimenti non consumati. L’alternativa sarebbe gettare del cibo ancora ottimo, e questo è un risultato di una società consumistica che se ne frega di chi non ha da mangiare, anche a casa nostra.
Ad ogni ristorante che incontriamo e che ci venga proposto di portare a casa gli alimenti non consumati, faremo una foto con il titolare e i responsabili associazione ETC e daremo la targhetta da appendere all’entrata del locale. La foto e relativo articolo sarà pubblicata su eticinforma.ch, con comunicati stampa agli altri media. Naturalmente nessun preavviso della nostra visita nei vari locali e i nostri collaboratori sono solo a noi noti.
Nel nostro piccolo, vogliamo contribuire ad evitare di gettare alimenti ancora buoni e riutilizzabili, nel rispetto di chi soffre e non ogni giorno può contare su pasti caldi e regolari. Allegata la targhetta tipo che consegneremo ai locali che rispettino le nostre aspettative.
Roberto Bosia, resp. Progetto RiGnam e presidente Associazione ETC
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