La neve caduta nel weekend del 5/6 marzo, ha messo a dura prova molti uffici tecnici comunali e diversi marciapiedi, anche nei giorni seguenti, sono rimasti ghiacciati o con ancora grandi quantità di neve da spalare, ciò che ha comportato diversi disagi a molti cittadini.
Questa situazione è da spunto per valutare un maggiore coinvolgimento di persone disoccupate o in assistenza nello svolgimento di lavori di pubblica utilità in caso di necessità.
È per esempio ipotizzabile che le persone interessate a svolgere questo tipo di lavori si annuncino ai rispettivi Comuni di residenza i quali, in caso di necessità, potrebbero fare capo a delle forze supplementari rispetto a quelle che compongono le squadre degli uffici tecnici.
Un simile dispositivo avrebbe un duplice vantaggio:
1. i Comuni disporrebbero di una migliore capacità di intervento, soprattutto in casi di necessità improvvise o straordinarie, ciò che potrebbe limitare gli inconvenienti per la cittadinanza confrontata simili situazioni;
2. le persone coinvolte avrebbero la possibilità di mantenere una forma di contatto con il mondo del lavoro, svolgendo inoltre un’attività a favore delle collettività;
3. le persone coinvolte avrebbero inoltre la possibilità di integrare le loro indennità con dei contributi supplementari;
Per questi motivi, prendendo spunto da una proposta di Giovanni Albertini (membro di comitato Generazione Giovani Ticino) e di Alessandro Spano (Presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi), chiediamo al Consiglio di Stato di valutare, in collaborazione con i Comuni, l’introduzione di progetti pilota negli agglomerati urbani che prevedano il coinvolgimento (remunerato) di persone disoccupate o in assistenza nello svolgimento di compiti di pubblica utilità in casi di necessità.
Maurizio Agustoni
Giorgio Fonio, Sabrina Gendotti, Simone Ghisla, Fabio Käppeli, Sebastiano Gaffuri, Fabio Schnellmann, Amanda Rückert, Boris Bignasca, Gianmaria Frapolli, Henrik Bang