Presso la Villa Maymagon si è svolto domenica 6 settembre 2015 un raduno degli amici delle moto BMW, dove in questa incantevole location nel pomeriggio si è assistito ad una prestazione live dell’artista Marina Kaminsky con atelier a Milano. Oggetto del disegno e dell’interpretazione è stata la moto giudicata più bella, poi premiata con l’opera dell’artista. La giornata di sole ancora estiva, ha permesso a molti partecipanti di farsi anche un bel tuffo nel lago, il tutto in un clima di amicizia che ha favorito anche le relazioni interpersonali.
La moto vincitrice è la BMW 90S di Giovanni, ritratta nella foto in cima all’articolo con l’artista Marina e con l’opera realizzata al momento. Delizievole.
In questa magnifica location, la padrona di casa Cristina Thompson è a disposizione per organizzare eventi quali matrimoni, cerimonie, raduni, seminari, degustazioni enogastronomiche e quant’altro.
Gli interessati possono contattarla direttamente ai seguenti contatti: E-mail; ct@vinita.it oppure Telefono Mob. +39 339 200 4744.
Parliamo di Marina Kamensky, un artista risoluta che opera nel suo atelier di Milano. Nata in Siberia, dove il padre Vladimir era dislocato come ufficiale dell’Aeronautica Militare Sovietica, e dopo averne seguito i numerosi spostamenti nel Paese, nel 1984 Marina Vladimirovna Kaminskaya si stabilisce presso una zia a Tallinn, in Estonia, per frequentarvi l’Istituto d’Arte, diplomarsi e formalizzare così una passione coltivata fin dall’infanzia. Prosegue poi gli studi all’Accademia di Belle Arti di Mosca e qui inizia anche il suo personale cammino di maturazione artistica. Dal 1994 vive con la figlia Kristina a Milano, insegnando e lavorando in una rivisitazione in chiave moderna dell’antica “bottega d’arte”, l’Atelier M.K. in Blu che, per le caratteristiche delle sue opere, è stato definito un “grido di colore” nel cuore della città. La sua attività espositiva l’ha portata ad essere presente in numerose personali e collettive sia in Italia che all’estero ed è stata selezionata da Vittorio Sgarbi alla 54ª edizione della Biennale di Venezia (2011) per la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Torino.
Le opere della Kaminsky sono un riflesso della sua personalità e delle sue emozioni, “uno spaccato sul suo mondo” secondo il pittore Murat Dishek, tutto declinato al femminile con qualche sfumatura femminista. In ogni caso, indipendentemente dai soggetti trattati, esse rivelano sempre l’energia creativa da cui nascono, con un linguaggio artistico impulsivo che esula da qualsiasi schema o regola per soddisfare invece esigenze intime di raffigurazione, come se l’urgenza della passione interiore guidasse la sua pennellata veloce in repentine e simboliche decifrazioni di un mondo onirico privato e recondito
(Fonte delle indicazioni: http://it.burlesque.wikia.com/wiki/Marina_Kaminsky)
Noi abbiamo avuto la fortuna di pranzare allo stesso tavolo e da questa simpatica signora appare uno spirito libero e giovanile, che poi risulta dalle sue opere dove il blu predomina l’ambiente. Non siamo critici d’arte ma una cosa abbiamo compreso: Marina vive l’arte e non l’arte vive Marina e questo è il segno di una vera artista, spontanea, entusiasta e anche molto gioviale. La sensibilità che le appartiene le permette di avere quella giusta intuizione per mettere su tela il pensiero fugace di quel momento. Fare un’istantanea dei propri pensieri e delle proprie emozioni è proprio la differenza tra noi e un’artista. Complimenti.
Per vedere la galleria fotografica clicca qui (Foto scattate da Kristina Kaminsky)