Se ad inizio di partita si poteva sperare in un miracolo, dopo 10 minuti si è vista la pressione della Cechia, che ha subito il primo gol contro tendenza. La Cechia ha dimostrato che è in cima al gruppo non per caso e la Svizzera nulla ha potuto contro questa armata da gol. Anche se la Svizzera, neppure contro la prima del gruppo ha sfigurato, arrivando a perdere per soli 5:4. Il classico dei risultati onorevoli, ma che manda a casa i nostri senza aver raggiunto l’obiettivo minimo a cui la federazione aveva chiesto Fischer. E qui casca l’asino, si fa per dire. Dopo ogni sconfitta il solito ritornello dell’allenatore che dichiara la prosisma la vinciamo. Lo abbiamo sentito per due anni anche a Lugano questo ritornello fino al suo esonero e la storia si è ripetuta. Con una differenza che in quest’occasione la sua condotta del gruppo ha mostrato nella sua pienezza tutti i limiti di questo tecnico. Dalla prima partita, ma già nelle amichevoli, ha sempre cmbiato la composizione delle linee e via di partita in partita ocn questa folle conduzione che ci ha portato all’eliminazione. Si sono perse le prime partite in maniera demenziale, contro le deboli e poi si sperava, o si credeva con supponenza, che contro le grandi avremmo fatto i miracoli. Ad un mondiale non si va facendo prove ma con la convinzione di aver impartito gli ordini giusti e trovato la giusta chimica tra i giocatori. Se poi ogni partita cambi la linea, ecco che i giocatori devono assumere altre energie per capire i nuovi compagni di linea e intanto gli avversari ringraziano.
Infatti in quasi tutte le partite, se ci ricordiamo, il terzo tempo è stato il migliore, proprio quando i giocatori nei primi due tempi si sono “toffati”. In conclusione inutile continuare con l’analisi sui giocatori, i dettaglio, i quali hanno risposto alle loro sollecitazioni personali in maniera encomiabile, a partire da uno stratosferico Berra e Andrighetto che a noi è piaciuto tantissimo. Si sono visti poco, a nostro modo, i luganesi Hoffmann e Walker mentre si è visto tantissimo, in negativo Du Bois, con falli stupidi che hanno quasi sempre condannato la nazionale a subire gol in inferiorità numerica. I giocatori hanno veramente dato il massimo in ogni partita e vanno elogiati tutti. Certo il box-play è funzionato bene, ma quando vi sono troppe penalità, dall’altra parte non ci sono le squadrette di un campionato amatoriale, ma team fortissimi che ad ogni occasione, se possono, ti fustigano.
Al nostro posto ai quarti accede la debole, si fa per dire Danimarca che ha fatto meglio contro le sue pari ed è riuscita a strapapre due punti alla Cechia, il che dimostra che così debole non lo è. Squadre materasso non ve ne sono più per cui alla Federazione la scelta se voler continuare anche nei prossimi anni con una direzione folle oppure se si vuole finalmente avere un allenatore alla Simpson, che sappia valorizzare gli otitmi giocatori che giostrano nel nostro campionato. Quest’anno è stato un anno gettato al vento, peccato e tutti ne sappiamo i motivi…. (ETC/rb)