Meno trenta esprime il profondo attaccamento di Stefano Artioli per il suo territorio e per la città di Lugano. Una città un tempo florida e ambita ma che oggi, forse viziata dal suo stesso benessere, ha accumulato un ritardo evolutivo di trent’anni rispetto ad altre realtà svizzere che hanno saputo continuamente rinnovarsi.
Smuovere attraverso immagini scomode la coscienza della società tutta, innescare un dibatto, incitare all’azione. Questo lo scopo di meno trenta. È un invito comune per risvegliare Lugano da un torpore trentennale, un appello rivolto soprattutto a imprenditori, liberi professionisti e forze economiche del territorio che, uniti, potrebbero trainare la rinascita economica dell’intero Cantone.
Un racconto in tre libri fatto di fotografie e brevissimi scritti per offrire una radiografia veritiera di una realtà piena di contraddizioni e criticità ma con molte potenzialità e tanta voglia di riscatto. Una trilogia che, partendo dalla rappresentazione della Lugano odierna (“Riflessione”), suggerisce un percorso di rinnovamento attraverso il confronto con le città elvetiche più progredite (“Analisi”) per approdare ad un’idea di sviluppo urbano, ad un’immagine della Lugano futura tramite rendering e ricostruzioni ideali (“Azione”).
Al primo volume, stampato in 5’000 copie, seguirà nell’autunno del 2019 la seconda uscita mentre la pubblicazione della terza ed ultima parte è prevista per la fine dell’anno/inizio del 2020.
BIOGRAFIA
Stefano Artioli (Bellinzona 12.11.1960), Imprenditore
Nato e cresciuto nel Sopraceneri, ha risieduto a Bellinzona, successivamente nel Locarnese e da due anni vive a Lugano.
A partire dal 1977 lavora nell’azienda di metalcostruzioni fondata dal padre Franco nel 1968.
Nel 2000 avvia una profonda trasformazione manageriale ed approda nel settore immobiliare.
Sposato da 33 anni, ha un figlio, Alain, da tempo a fianco del padre alla guida del gruppo.
Maggiori info: menotrenta.ch
Note redazionali: Stefano Artioli parla di una Lugano stanca, che arranca rispetto le altre città anche in Svizzera e il suo attaccamento per la città lo ha spinto a voler mettere nero su bianco questa sua triologia. Come è, con fotografie in bianco nero di altissimo significato, testo veloce e scorrevole. Pensa che è ora di finirla di addossare sempre le colpe agli altri, i politici sono il bersaglio privilegiato di tutti, in quanto se per realizzare una galleria stradale di 6 Km ci si impiega 20 anni, qualcosa non funziona o va modificato. La propositività, che fa rima con amore per il luogo in cui si vive che presupponi positività, deve partire dalla società civile. Creare le condizioni ideali affinché la città riprende la sua vita attiva di un tempo, non subendo gli eventi ma stimolandone la vitalità permettendo anche a tutti di lavorare, vivere e divertirsi nella propria città. Una Lugano sbiadita, così è stata definita dai relatori, che deve ricominciare a trovare l’orgoglio. Sono riflessioni di arguto osservatore, grazie anche al supporto di un fotografo, Gianluca Zaghi, che ha colto nel segno trasformando in immagini il sentimento dell’autore. Da qui si dovrà partire con la società civile, cercando di salire sulla stessa barca e remare tutti in un unica direzione. Lugano, ma aggiungiamo noi il Ticino, ha vissuto gli ultimi anni a litigare, a dividersi e discutere di temi futili che hanno frenato il dinamismo di chi avrebbe voluto procedere a tutta “birra” per consegnare una città, in questo caso Lugano, alle future generazioni, degna di essere vissuta appieno.
Se posso, a titolo personale aggiungere una mia osservazione di abitante in una delle valli dell’alto Ticino, sentire l’autore di Meno Trenta, sono corso alla realtà in cui vivo, e allora bisognerebbe scrivere un libro con un titolo ancora più forte “Meno cento”. Cogliere gli spunti di questo libro per valutare e riflettere ognuno sul proprio comune. Sarebbe già un grande passo per poter ripartire ovunque con la consapevolezza di riuscire a capire dove vanno corrette le tendenze. Ribadiamo che ogni cambiamento comporta difficoltà di comprensione del prossimo, ma se colto nel vero concetto innovativo, potremmo guardare al futuro con rinnovato Orgoglio e grandi aspettative per un Ticino veramente degno della sua storia e desideroso di riprendere in mano il proprio destino. Mi è piaciuto moltissimo partecipare a questo incontro, perché da almeno un decennio questo tema è un nostro cavallo di battaglia. Complimenti all’autore da parte della redazione di ETiCinforma.