Per il Lugano una partita da recuperare contro quel Wholen che flirta anch’esso con la promozione ed è nelle ultime partite in leggera perdita di velocità. Per il Lugano grande opportunità er portarsi in vetta alla classifica in posizione ideale per spiccare il volo verso la promozione. Ma spesso in queste ultime stagioni, il Lugano al momento più importante della stagione, non riesce a fare l’acuto e perde dal Wholen rimanendo a 3 punti dal Servette e a 2 punti dallo stesso Wholen. Un segno emblematico come la dirigenza e i vari scossoni ai vertici, hanno sempre rovinato quello che avrebbero potuto essere momenti straordinari di risultati sportivi.
Discorso inverso per il Chiasso che dall’ultimo ha 5 punti in più, che avrebbero potuto essere incrementati con lo scontro diretto di bassa classifica che però i ragazzi di Zambrotta hanno perso.
Un calcio ticinese che ancora una volta dimostra tutto il suo lato debole, quella voglia di coltivare solo i propri orticelli, senza pensare al bene del Ticino dal profilo calcio. Fino a quando non si riuscirà a fare discorsi unitari, il Ticino sarà sempre la brutta copia di quei squadroni che furono anche solo dieci anni fa con il Bellinzona in finale di coppa Svizzera o i titoli vinti dai gloriosi bianconeri. Questa è storia in un contesto economico-sportivo accettabile. Oggi con le finanze che piangono in ogni cassa, con investitori sempre più rari, dobbiamo affidarci a personaggi che curano più la loro voglia di apparire che i risultati sportivi, sempre con i propri colori, rinnegando un Ticino sportivo, di elite, forte e rispettato.
Per non parlare del Bellinzona, che dopo il fallimento è ripartito dalla seconda lega (graziato in quanto avrebbe dovuto ripartire dalla 5 lega) con una squadra di dilettanti, ma a lato pratico rofesisonisti e qui non ce la vanno a far digerire, con Rossini come allenatore. Questa squadra avrebbe dovuto spopolare in questa categoria tanto che alcune squadre avversarie si sono arrabbbiate in quanto nelle leghe dilettanti una struttura come quella del Bellinzona stride al calcio e alla sua bellezza. Ma quando si pensa che siano solo i soldi e la storia a fare grande una squadra ecco che il Bellinzona licenzia Rossini e assume un allenatore di Ascona proprio perché il Vedeggio, con mezzi modesti e nello spirito vero del calcio dilettantistico in classifica e davanti e noi, prorio per questo spirito e contro l’arroganza di chi pensa che i soldi siano tutto, speriamo e tifiamo Vedeggio !