Uno sguardo sul mondo e l’orgoglio Nazionale ti prende la mano. Forse proprio più i problemi assillano il mondo maggiormente fieri di abitare ed essere Svizzeri. Certo la Festa Nazionale è una giornata che permette una riflessione molto semplice; la fortuna di essere Noi. Una fortuna che noi , popolo Svizzero, condividiamo con ben quasi 2 milioni di residenti o naturalizzati che provengono da altre terre. Gente che per la maggior parte è integrata in un sistema che funziona e che garantisce a tutti una vita decorosa. Con tutte le tematiche e difficoltà del mondo odierno. Un 29 % di popolazione straniera, per la maggior parte felice e orgogliosa di condividere con noi questa situazione di fortuna, ma non di solo fortuna. Una maestra di un tempo soleva dire “Aiutati che il ciel ti aiuta”. Anche se nel mondo alcune istituzioni economiche ci hanno messo in cattiva luce, pensiamo al sistema bancario che non sempre ha agito eticamente, pagando le eventuali multe inflitte, ci ritroviamo in una terra ricca, benestante, bella, fondamentalmente pacifica che è il frutto di un laboro intenso e costante sia fisico che filosofico per permettere sempre ed a tutti il giusto equilibrio della vita. Di certo viviamo con tanti problemi, ma il coraggio del popolo Svizzero di affrontarli, anche con sacrifici, non chiesti dall’alto ma spontaneamente studiati per salvaguardare quello stato in essere secondo a nessuno. Ci viene da sorridere, amaramente, quando assistiamo a votazioni popolari in altre nazioni e la meraviglia che una volta in 1000 anni e più di storia il popolo abbia osato esprimere il proprio parere. Ma qui in Svizzera ad ogni votazione il popolo esprime la propria opinione e molte volte in contrasto con le scelte auspicate dalle nostre autorità. Ha fatto clamore di certo la votazione del 9 febbraio 2014, quella che chiudeva di un pochino le maglie agli stranieri che desiderano piantare radici da Noi, non certo per l’esito, ma perché per la prima volta un ministro Ticinese ha insultato il popolo ticinese e la sua decisione che era contraria al suo intimo volere di aprire le porte a tutti, indistintamente, per fare della nostra Svizzera un fazzoletto di rifugiati politici o presunti tali, minando il nostro benessere, conquistato da anni di lavoro e sacrifici dei nostri antenati. La Svizzera siamo noi e noi popolo continueremo a non farci imbeccare da certi politologi che non amano la Svizzera ma ne usufruiscono, proprio loro, i benefici estremi di un benessere esponenziale. E essere Svizzeri o solo avere la fortuna di poterci abitare, è un regalo di Dio e come tale non abbiamo il diritto di disturbare questo stato di pace e questa oasi nel mondo di felicità. Fiero come non mai di essere Svizzero, di non appartenere all’Europa ma di esserne parte con i nostri pensieri e le nostre peculiarità che di certo non ci faremo turlupinare da quella banda di politici europei che fanno della politica una loro terra di conquista economica schiacciando sempre e comunque le popolazioni. Sono politici, in particolare quelli della vicina Penisola che sono mossi da uno spirito di invidia straordinaria nei nostri confronti e che non perdono occasione per attaccare quella Nazione che senza tanto clamore ha in se ben il 29% di popolazione straniera integrata. Un esempio di fratellanza oltre i proclami, fatto di amore e di voglia di aiutare chi non ha la fortuna del benessere, sempre ammesso che poi ne sia riconoscente. Quando sentiamo qualche straniero residente, che si lamenta, che lavora e percepisce un salario dignitoso e può permettersi il lusso che al loro paese è possibile solo per pochi, capiamo come il mondo sia cambiato e come forse, bisognerà adattare la legislazione, rendendo a queste persone più difficoltoso il permanere in una nazione che per loro è stata, è e sarà la via d’uscita da nazioni disperate, dove vivere diventa difficile se non addirittura impossibile. Queste persone bisogna ammonirle e se del caso allontanarle. Non vogliamo che queste popolazioni, con altre abitudini, guerrafondaie, perché lo sappiamo tutti in che terre le guerre iniziano, vengano da noi e diffondano la guerra come messaggio di conquista e non di integrazione. Salviamo e difendiamo a denti stretti quello che negli anni i nostri antenati ci hanno consegnato…. Fieri di essere Svizzeri !