Diciamo subito che non ci piacciono i post di alcuni parlamentari appartenenti ad un partito che non ha votato la liberalizzazione degli studi medici, perché è strumentale e nulla ci fa pensare che dietro a questo non voto vi sia già una certa malsana campagna elettorale per le Comunali del 2016. Perché quello che è successo l’altro giorno a Berna, è solo la punta dell’Iceberg di come il problema della sanità è considerato un business e i parlamentari-politici degli adepti a questi grandi gruppi. Da vent’anni che aumentano i premi delle casse malati senza che i politici si muovano concretamente per opporsi ad un sistema malato e marcio che ha generato miliardi di debiti e costi, il tutto sull’altare delle carcassa malati. Politici che sono con ogni probabilità sui vari fogliettini dei vari gruppi assicurativi e che al momento del voto la mano viene loro alzata da chi ha interessi speciali e finanziari sul tema in oggetto. Mettiamoli tutti, ma proprio tutti i partiti e i politici nel calderone dei colpevoli di un sistema insano e che nulla lascia spazio a manovra fino a quando la convivenza di socialità-politica-economia rimane un involucro unico e indissolubile. E guardiamo pure chi ha guidato e chi guida il dipartimento DSS per rendersi conto come indipendentemente dai partiti di appartenenza dei vari direttori, la musica non è mai cambiata. Piuttosto che opporsi ad un potere insano di alcuni gruppi assicurativi, meglio elargire sussidi alla popolazione, levando risorse economiche, ca 100 milioni, all’amministrazione cantonale, la quale con questi soldi potrebbe aiutare concretamente attività economiche piccole ed artigianali nelle varie vallate di questo Cantone. Il calcolo di chi è chiamato a votare è molto semplice: se voto si che vantaggi personali ho e se voto no che vantaggi personali ho. Se poi i vantaggi personali collimano con i vantaggi della popolazione tanto meglio, ma di regola sappiamo tutti che i vantaggi economici dei grandi gruppi mai combaciano con il benessere della popolazione. Aspettiamoci ora l’invasione di medici esteri e aumenti esagerati dei costi sanitari fittizi che come sempre ricadranno sulle teste della popolazione che sarà chiamata a mettere mano al borsino per supportare decisioni “folli” di chi dovrebbe invece cautelare la popolazione. Avanti così, d’altronde questa è l’ennesima prova di come i politici operano per i loro benefici e non per la popolazione. (ETC/rb)