Il 28 settembre la Svizzera voterà sull’iniziativa popolare “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione!“. L’iniziativa lanciata da GastroSuisse aveva raccolto 119.290 firme valide, consegnate il 21 settembre 2011 alla Cancelleria federale. Vincere questa votazione è nell’interesse dei clienti, dell’industria ricettiva, dell’economia e del turismo. GastroTicino invita tutti a votare “SÌ” per far cessare la discriminazione nei confronti dei clienti della ristorazione che – a parità di prodotto – sono costretti a pagare tre volte più IVA di quelli di un take-away. La campagna per il “Sì” è stata presentata oggi al Ristorante Cereda di Sementina dal presidente Massimo Suter e dal segretario cantonale Gabriele Beltrami.
L’industria ricettiva è uno dei settori economici trainanti in Svizzera ed è anche uno dei più importanti fiori all’occhiello con il quale il nostro Paese si presenta ai turisti sia svizzeri che stranieri. Questo settore e i suoi clienti sono tuttavia discriminati dal 1995, anno in cui è stata introdotta l’imposta sul valore aggiunto. Infatti:
)dal 1995 in Svizzera i clienti devono pagare, su tutti i cibi e tutte le bevande alcoliche consumati in un albergo o in un ristorante, un’imposta sul valore aggiunto (IVA) pari all’8%.
) sui cibi e sugli alimenti consumati nei take-away o acquistati nel commercio al dettaglio, invece, solamente il 2,5%.

Praticamente 3 volte di meno! Un’ingiustizia che ha diverse conseguenze:
1. in un take-away su un panino o su un’insalata viene applicata un’aliquota IVA del 2,5%, in un ristorante dell’8%.
2. per un toast con il caviale consumato in un Bar-Champagne a St. Moritz si paga soltanto il 2,5% di IVA, mentre un lavoratore che consuma un pranzo al ristorante viene tassato con un’aliquota dell’8%!
3. un piatto (bevanda esclusa) durante la pausa pranzo costa in media 20 franchi. Di conseguenza, al ristorante un lavoratore o un dipendente deve pagare 1 franco e 50 centesimi di IVA. In una settimana di cinque giornate lavorative si arriva a 7 franchi e 50 centesimi di IVA. Ben 30 franchi al mese! Mentre al take-away l’IVA che grava sul cliente è di soli 10 franchi.
4. questa ingiustizia colpisce ogni giorno circa 2,5 milioni di clienti che scelgono di andare a mangiare al ristorante o di soggiornare in albergo!
5. a causa dei prezzi più elevati nel settore della ristorazione i consumatori in generale si rivolgono preferibilmente agli offerenti di take-away;
6. i consumatori svizzeri si recano nei vicini paesi esteri per usufruire della ristorazione (secondo l’Associazione degli Albergatori di Basilea-Città, un terzo dei cittadini svizzero-tedeschi va regolarmente all’estero per mangiare). Questa tendenza, inoltre, pregiudica i posti di lavoro o di formazione nel settore alberghiero e della ristorazione.
Ecco perché lo scopo dell’iniziativa è “parificare” l’IVA applicata alla gastronomia e ai take-away. In questo modo, ne risulterebbero rafforzati sia il settore alberghiero e della ristorazione, che i posti di lavoro e di formazione.
Per questo motivo: il 28 settembre votiamo SÌ all’iniziativa popolare «Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione!»
Con un SÌ all’iniziativa popolare, faremo in modo che:
A. il settore alberghiero e della ristorazione possa rafforzare il suo ruolo di quarto principale ramo economico del nostro Paese in virtù dei 210’000 posti di lavoro e degli oltre 9’000 posti di apprendistato creati ogni anno;
B. il nostro sistema fiscale diventi più semplice, riducendo di conseguenza la burocrazia e i costi;
C. possa definitivamente finire la discriminazione nei confronti del settore alberghiero e della ristorazione, e nei confronti dei 2,5 milioni di clienti che ogni giorno mangiano al ristorante.
È sbagliato pensare…
x che in caso di vittoria del SÌ all’iniziativa popolare, la Confederazione perda introiti fiscali fino a 700 milioni di franchi!
x che l’iniziativa popolare rappresenti una soluzione preferenziale per l’industria alberghiera e della ristorazione!
x che l’iniziativa vada a esclusivo vantaggio dei gestori!
x che sia giusto che nel settore della ristorazione si paghi più IVA. L’offerta è anche più corposa rispetto a quella di un take-away!
È giusto affermare…
x che l’iniziativa popolare intende unicamente porre fine alla discriminazione dell’imposta sul valore aggiunto. La Confederazione definisce la nuova aliquota fiscale unitaria. E può fare in modo che le casse federali non debbano subire perdite fiscali!
x che in nessun altro posto i medesimi prodotti sono tassati ad aliquote diverse. A nessuno viene in mente di tassare gli abiti venduti su Internet a un’aliquota diversa rispetto a quelli di un negozio con personale!
x che 2,5 milioni di ospiti che si avvalgono quotidianamente dei servizi della ristorazione sono vittime della discriminazione dell’IVA, poiché essi devono pagare più IVA rispetto ai take-away!
x che l’industria alberghiera e della ristorazione forma ogni anno oltre 9’000 apprendisti, costituisce per molte persone un punto di riferimento sociale ed è uno dei migliori biglietti da visita della Svizzera come paese turistico – a differenza dei take-away. E per questo il settore della ristorazione e i suoi ospiti devono essere puniti con un’IVA maggiore?
Riassumendo, con un SÌ all’iniziativa popolare:
x contribuirete al potenziamento dell’industria alberghiera e della ristorazione, il quarto settore economico del nostro paese con 210’000 posti di lavoro e oltre 9000 apprendisti all’anno;
x il nostro sistema fiscale sarà semplificato, contribuendo a una riduzione di costi e burocrazia;
x porrete termine alla discriminazione del settore alberghiero e della ristorazione, che presta ogni giorno i suoi servizi a 2,5 milioni di ospiti.
LA CAMPAGNA IN TICINO
Vincere questa votazione è nell’interesse dell’industria ricettiva, e quindi di tutti noi. Dobbiamo mobilitarci subito per convincere quanti più cittadini possibile dell’importanza della nostra richiesta. Per farlo GastroSuisse ha lanciato una campagna divisa in più fasi. Nella prima, sino al 31 luglio, si è puntato sul prestigio e l’importanza del nostro settore con la campagna d’immagine dal titolo “La ristorazione svizzera fa molto per il nostro Paese”. In diversi mezzi pubblicitari sono state descritte le 6 ragioni più importanti che fanno della ristorazione un settore chiave per la Svizzera.
Il rollout
Il rollout è un’iniziativa unica in Svizzera riguardante l’iniziativa popolare “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione“. Da metà agosto a inizio settembre in tutta la Svizzera circoleranno 14 veicoli (10 nella Svizzera tedesca, 3 in Romandia, 1 in Ticino), che fungeranno da espositori della campagna. Nel corso dell’iniziativa a circa 5’000 aziende gastronomiche saranno forniti diversi materiali promozionali (1’440’000 volantini, 14’400 locandine, 4’800 adesivi per lunotto, 4’800’000 bustine di zucchero, 1’440’000 tovagliette).
La seconda fase prevede l’utilizzo di ulteriori concetti per far comprendere quanto sia pesante l’ingiustizia verso i clienti e i ristoratori. Attraverso inserzioni sui quotidiani e settimanali, manifesti e altri supporti come locandine, set da tavola, flyer e gadget, si veicoleranno diversi messaggi.
Ai nostri soci chiediamo di utilizzare il materiale consegnato. I soci che non dovessero essere visitati dal furgoncino potranno chiedere il materiale contattando il Segretariato di GastroTicino al numero 091 961 83 11.
Concorso con fantastici premi in palio!
Per i nostri clienti GastroSuisse ha anche a un grande concorso! Ogni settimana saranno sorteggiati cinque buoni ristorante del valore di CHF 100.– l’uno. Il primo premio è un weekend benessere del valore di CHF 2500.–. Partecipate subito sul sito www.graziegastro.ch
Uniamo le forze a favore della ristorazione e dei nostri clienti!
_____________________________
Maggiori informazioni:
www.basta-discriminazione-iva.ch