Calcio, Hockey e Basket e chi più ne ha ne metta. Dobbiamo renderci conto che non stiamo disputando dei campionati eccelsi, ma che cerchiamo di barcamenarci tutti in maniera più o meno decorosa. A volte il decoro viene meno se si ascoltano le dichiarazioni di dirigenti e giocatori a fine partite. Ieri l’esempio del giocato di Hockey biancoblù dove non analizza la squadra ma solo il comportamento negativo degli arbitri. Ha ragione a affermare che gli arbitri nell’Hockey sono di valore molto inferiore rispetto il gioco espresso dai club, ma ha torto accusare la classe arbitrale di tutti i mali delle sei sconfitte filate della propria squadra. Che sia una strategia per cercare di mettere pressione agli arbitri, intimidendoli, potrebbe anche essere, ma questo modo di agire, se così fosse, esula dallo sport e dal Fair-Play. Idem e companatico per il Locarno calcio che ha visto lo sfogo poco sportivo del suo presidente. Suvvia guardiamo la classifica del calcio e rendiamoci conto che le nostre sono squadrette che non hanno nulla a che vedere con il grande calcio, quello che conta insomma. Allora accanirsi contro gli arbitri stà diventando lo sfogo privilegiato per nascondere problemi strutturali, sporti ed extra sportivi di molti club ticinesi. Senza poi passare dal Bellinzona calcio che per le minori ha messo in campo una squadra da serie B, per cui il giocare diventa pura formalità. Ma anche questo non è sport intellettualmente puro. Anche nel basket le vicissitudini passate – recenti, non lasciano intravvedere nulla di positivo. Per alcuni club, pochi per la verità, il finanziatore di turno potrebbe risolvere per qualche anno la situazione, poi, rendiamoci conto tutti, che chi investe nello sport al nostro livello non trae benefici economici. Quando poi i vari magnati o presunti tali, scendono in Ticino pensando che noi siamo dei ”polli’ e che loro potranno fare affari d’ora, la realtà ha insegnato che dopo qualche anno se ne vanno lasciando debiti e sconquassi tali da cancellare il nome di gloriose società, pensiamo proprio al Bellinzona calcio. L’unico vero investitore è il personaggio ticinese, che ama la propria squadra e ha disponibilità senza aspettarsi riscontri economici di nessuna sorte. Solo con questa premessa si potrà ricostruire un alone di sport degno di tale nome e ambire a risultati, almeno a livello nazionale, degni della storia che lo sport ticinese tutto ha e che merita in questo contesto.