Ad un’anno dall’apertura del Centro asilanti di Losone fatico tuttora nel dover e voler credere che nei cosiddetti paesi africani in guerra:
– gli anziani non sono assolutamente in pericolo di vita.
– le donne non sono assolutamente in pericolo di vita.
– i bambini non sono assolutamente in pericolo di vita.
Quelli che vengono «ospitati» al Centro, sono esclusivemente giovani maschi intensamente pigmentati con tanto di I-phone e abbigliamenti marchio Adidas, Puma, Reebok, ecc. Questi individui, a detta loro fuggiti da «terribili guerre», gironzolano giornalmente per le strade del paese con frequenti puntate alla Coop di via Mezzana per (ri-)fornirsi di bevande alcoliche. I vuoti, come capitato due mesi fa nei pressi dei contenitori pubblici all’incrocio di via Sottochiesa con via Don S. Caldelari, vengono semplicemente lasciati per strada o nei fondi privati. Il compito di rimuoverli viene elegantemente delegato ai residenti. Con la scusa di volere accogliere anche i profughi della guerra in Siria la pianista federale, sorvolando le promesse fatte alla popolazione un’anno fa, ha deciso di aumentare le capacità del Centro di ulteriori 100 unità. Nel frattempo diverse nazioni europee in barba agli accordi stipulati, (ri-)chiudono le frontiere e controllano minuziosamente chi ha il diritto di entrare e chi invece no. Stranamente i siriani alloggiati a Losone assomigliano al 100% ai vacanzieri eritrei e nel loro paese in guerra:
– gli anziani non sono assolutamente in pericolo di vita.
– le donne non sono assolutamente in pericolo di vita.
– i bambini non sono assolutamente in pericolo di vita.
Ora i «nuovi», tutti giovani maschi con tanto di I-phone e abbigliamenti marchio Adidas, Puma, Reebok, ecc., gironzolano giornalmente per le strade del paese con frequenti puntate alla Coop di via Mezzana per (ri-)fornirsi di bevande alcoliche. I vuoti, vengono semplicemente …….
Non avendo mai visto siriani di colorito cacao e con il fisico simile agli omini di Alberto Giacometti, stento a credere che i nuovi arrivati siano veramente quelli che si cerca di farci credere ma, tanto per foraggiare se stessi e i propri tifosi, dell’ormai abituale clientela eritrea rammassata in mezza Europa dai soliti incorreggibili profittatori nazionali e nostrani.
Flavio Laffranchi, Losone