Tempo di lettura: 6 minuti
Care amiche, cari amici, buona domenica!
Questa settimana la nostra newsletter sarà un po’ più breve del solito. È giunto anche per noi il periodo delle vacanze. Per cui L’economia con Amalia (e soprattutto Amalia) si fermerà per un paio di settimane. Ma niente paura, in agosto torneremo. Nel frattempo colgo l’occasione per ringraziarvi di cuore tutte e tutti per l’attenzione e l’affetto con cui leggete gli aggiornamenti settimanali. Grazie davvero per i riscontri, i suggerimenti e le belle parole che mi inviate regolarmente. Una buona estate e a presto, Amalia!
Sintesi della settimana ed evoluzione
Questa settimana la nostra sintesi dell’Economia con Amalia inizia dando un’occhiata ai dati macroeconomici internazionali. I dati pubblicati sull’andamento dei prezzi non sono di certo positivi, ma fanno sperare in un possibile rallentamento degli aumenti. In Germania, nonostante l’indicatore sulla fiducia delle imprese mostri cifre ancora negative, per il mese di giugno si registra un aumento dell’indice dei prezzi al consumo al 7.6%, in diminuzione rispetto al 7.9% del mese precedente. Seppur a livelli ancora troppo elevati, in Spagna si conferma un’inflazione stabile al 10.2%. Tendenza ancora invece in aumento negli Stati Uniti, dove il nuovo record è del 9.1% (+8.6% nel mese precedente), in Francia (dal 5.2% al 5.8%) e in Italia (al momento si stima un indice dei prezzi al consumo dell’8%, in aumento rispetto al 6.8%). Italia, che ora, oltre a dover fare i conti con l’inflazione, con la nuova ondata di Covid e con il rallentamento economico, deve affrontare anche una nuova crisi di governo. Non è nostra intenzione mettere in discussione le qualità del Presidente Mario Draghi né entrare nel merito delle questioni che hanno portato a questo possibile ennesimo cambio di governo, tuttavia ci sembra doveroso evidenziare che nei paesi democratici è diritto dei cittadini eleggere la sua classe politica. Alcuni commenti della stampa internazionale che vedono nelle libere e democratiche elezioni rischi di deriva “populista” o di indebolimento dell’Europa dovrebbero veramente preoccuparci. Ogni Paese libero sceglie il suo governo.
E di libertà di parola e delle sue conseguenze si parlerà sicuramente nella causa che Twitter ha intentato contro Elon Musk. Ricordiamo che qualche mese fa il patron di Tesla aveva annunciato la sua intenzione di acquistare il social per 44 miliardi di dollari (circa 44 miliardi di franchi). L’operazione era stata salutata dal mercato con entusiasmo e il valore delle azioni era salito. Qualche settimana dopo lo stesso Musk inizia a mettere in discussione la veridicità dei dati forniti da Twitter sul numero dei suoi utenti insinuando la presenza di milioni di utenti falsi, fatto che ne avrebbe fortemente ridotto il valore. Prima tappa questa che lo porterà ad annunciare la sua intenzione di non voler più procedere con l’affare. Come immaginabile la notizia ha avuto esiti negativi sul titolo azionario dell’azienda. Ma la storia non finisce qui. Questa settimana c’è stato l’ennesimo colpo di scena: Twitter denuncia Elon Musk e chiede che il tribunale obblighi il miliardario a rispettare il contratto di acquisto. È bastata questa denuncia perché il titolo guadagnasse venerdì scorso quasi l’8%. Più difficile invece da riguadagnare sarà l’opinione su quello che tutti noi consideriamo un grande genio e visionario. Senza negare le sue straordinarie doti, l’impressione è che Elon Musk negli ultimi periodi più che dedicarsi a innovazioni e grandi scoperte, mostri al mondo quanto sia facile prendersi gioco degli altri e magari distruggere altre aziende a suon di miliardi. Tutti noi ci auguriamo che Musk torni a far parlare del suo genio, piuttosto che dei suoi capricci.
E chiudiamo con una carrellata di buone notizie. Tanti auguri al neo-nato “Marchio Ticino” che è la prima certificazione di provenienza legata al legno ticinese. L’idea è nata da una collaborazione tra federlegno.ch, l’Unione Contadini Ticinesi e la consulenza di Alpinavera. Speriamo che a questa bella iniziativa e a quelle già esistenti che valorizzano e promuovono il nostro territorio se ne aggiungano tante altre. Buone notizie arrivano anche sul fronte dei salari: alcune aziende in Svizzera, tra cui Swisscom e Zurich, per rispondere concretamente all’inflazione hanno deciso di aumentare gli stipendi ai loro collaboratori anticipando le trattative previste per l’autunno. Speriamo che siano molte le imprese che possono, anche se sappiamo con sacrifici, fare passi analoghi. E passi da giganti sembrerebbe farli JB Straubel, cofondatore di Tesla con la sua nuova azienda, Redwood Materials che si occupa di riciclare le batterie delle automobili elettriche per dare una nuova seconda vita alle sue componenti. Dopo l’accordo con Toyota questa settimana è stato siglato anche quello con Volkswagen Group of America. Questo significa che oltre 1’000 concessionari Volkswagen e Audi con sede negli Stati Uniti si impegnano a recuperare le batterie elettriche in fine vita dei loro veicoli per consegnarle a Redwood Materials che recupererà i materiali utili e smaltirà il resto. Tutto questo in un’ottica di vera economia circolare.
E infine in “Unione Europea: L’inflazione cresce, il PIL si riduce” abbiamo discusso delle ultime previsioni economiche relative all’andamento del Prodotto Interno Lordo (PIL) a livello europeo e nelle singole nazioni. Purtroppo l’orizzonte non sembra troppo roseo. I ritardi nelle catene di approvvigionamento, la mancanza di materie prime e la minaccia del razionamento delle fonti energetiche, non garantiscono ottime prospettive. E la Germania, vecchia locomotiva dell’Europa, sembra proprio tornata a viaggiare a carbone.
Trovate qui gli articoli della settimana:
Unione Europea: L’inflazione cresce, il PIL si riduce
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Ticino: primo in classifica … per povertà e debiti
Proverbiali mosse impreviste della Banca Nazionale Svizzera
Cosa ne sarà dell’identità svizzera se perdiamo anche il Toblerone?
Le banche centrali aumentano i tassi di interesse: perché?
Il lavoro che soffre
Il PIL svizzero cresce
120 secondi
Non avete voglia di leggermi? Nessun problema: potete guardarmi e ascoltarmi. Trovate i mini video di spiegazione qui e su Instagram (qui).
TikTok
E che dire delle pillole di economia di un minuto su TikTok? A voi il giudizio! Trovate “L’economia con Amalia” (AmaliaMirante555) qui: https://vm.tiktok.com/ZMdg6eHsb/
L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
Ascoltami
Ma sapete che trovate “L’economia con Amalia” anche su Spotify? Cliccate qui! E se non avete accesso a questa piattaforma, nessun problema: potrete ascoltare la versione audio in fondo agli articoli scritti sul sito. Qui sotto gli ultimi.
Unione Europea: L’inflazione cresce, il PIL si riduce
Ticino: primo in classifica … per povertà e debiti
Proverbiali mosse impreviste della Banca Nazionale Svizzera
Cosa ne sarà dell’identità svizzera se perdiamo anche il Toblerone?
Le banche centrali aumentano i tassi di interesse: perché?
Il lavoro che soffre
In attesa di quello che ci riserverà l’economia tra qualche settimane, vi auguro una splendida estate!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia