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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Oggi è la prima domenica di luglio e il tempo pare un po’ indeciso. Innanzitutto mi scuso con tutti voi che mi avete scritto e attendete una risposta: scusate, appena possibile risponderò.
Purtroppo oggi apriamo con la notizia che i disordini e la violenza che sono in atto in Francia da qualche giorno sono arrivata anche in Svizzera. Ieri sera sono stati distrutti e saccheggiati diversi negozi a Losanna. Speriamo che torni al più presto l’ordine perché di certo non è in questa maniera che si dà giustizia al giovane diciassettenne, Nahel Merzouk, ucciso dalla polizia francese a Nanterre.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia inizia con uno sguardo all’economia internazionale e in particolare ai prezzi. Questa settimana sono arrivate buone notizie per Francia, Italia ed Eurozona in generale: l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato non solo un rallentamento, ma addirittura una riduzione. Nel caso dell’Eurozona il tasso di inflazione annuale nel mese di giugno dovrebbe attestarsi al 5.5% segnando un’importante riduzione rispetto al 6.1% del mese precedente. Anche i dati degli Stati Uniti rimangono incoraggianti sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione: le conseguenze quindi della politica monetaria restrittiva paiono ancora sotto controllo. Al contrario di quanto accade in Germania. Purtroppo il mese scorso i prezzi hanno ricominciato la loro corsa. È molto probabile che ciò dipenda dalla decisione del governo di tagliare agli importanti sussidi decisi un anno fa per garantire trasporti pubblici gratuiti o quasi. Chi invece non ha fatto marcia indietro e probabilmente è stata fonte del suo successo è la Spagna. In maniera abbastanza sorprendente l’indice dei prezzi al consumo è sceso in questo paese all’1.9%. Tecnicamente la Spagna potrebbe tirare un sospiro di sollievo perché è arrivata alla famosa soglia di oscillazione di due punti percentuali che i manuali di testo (ma anche le banche centrali) considerano come stabilità dei prezzi. È ancora presto per cantare vittoria, ma sicuramente la decisione adottata insieme al Portogallo di porre un tetto massimo al prezzo dei prodotti energetici già un anno fa (e di cui noi avevamo parlato) è stata una scelta vincente.
E vincente è ancora una volta Apple. Qualche settimana fa l’azienda ha lanciato sul mercato il suo ultimo prodotto “Apple Vision Pro”, una specie di paio di occhiali che consentono di eseguire azioni con gli occhi, la voce e le mani mettendo in relazione il mondo virtuale con il mondo reale. Gli esperti mettendo in evidenza che era ben dal 2014 che Apple non lanciava un nuovo prodotto (Apple Watch) ritengono questo visore una sfida per l’azienda: da una parte il costo stimato in circa 3’500 dollari (circa 2’200 franchi) non lo rende un bene di largo consumo, dall’altra parte il mondo virtuale non pare ancora essere così profittevole e ne è la dimostrazione la situazione non troppo rosea di Meta con il metaverso. Nonostante ciò, qualche giorno fa Apple ha visto nuovamente aumentare il suo valore in oltre 3’000 miliardi di dollari (circa 2’700 miliardi di CHF), l’equivalente dell’intero prodotto interno lordo (PIL) francese e di 3.5 volte quello svizzero (ossia il valore di beni e servizi prodotti durante un anno). Già nel 2022 l’azienda aveva raggiunto questo valore, tuttavia durò poco perché la guerra in Ucraina ridusse drasticamente le prospettive di crescita delle vendite e quindi il valore delle sue azioni.
E chi non sembra voler smettere di crescere nonostante le limitazioni che vogliono imporle è la Cina. Proprio in questi giorni leggiamo l’ennesima notizia che andrebbe a confermare la nostra tesi che il libero mercato piace solamente quando ci si guadagna. Leggiamo che di recente gli Stati Uniti hanno posto dei nuovi limiti alle esportazioni di microchip che servono a sviluppare programmi di intelligenza artificiale e ad apparecchiature per produrli. Come spesso capita anche in questa occasione le nazioni europee non mancano di dimostrare il loro sostegno agli Stati Uniti: questa settimana l’Olanda ha deciso di vietare la vendita di questi prodotti alla Cina, che tuttavia non si rassegna. In effetti, a differenza di quanto voluto con questa misura di protezionismo economico che in realtà nasconde piuttosto una paura di perdere il primato nell’ambito dello sviluppo tecnologico, la Cina pare muoversi altrimenti. Sembrerebbe che per rispondere a queste imposizioni stia sviluppando dei nuovi software di intelligenza artificiale che non necessitano più di chip così complessi e costosi come quelli forniti da Stati Uniti e Olanda. Insomma, rassegniamoci: lo sviluppo e l’innovazione nascono proprio dall’esigenza di fare di necessità virtù.
Chiudiamo con il nostro articolo settimanale in cui abbiamo parlato de “Le banche centrali e il dilemma dell’inflazione”. Ringraziamo L’Osservatore per la sua pubblicazione avvenuta il 26 giugno.
Trovate qui gli articoli della settimana
Le banche centrali e il dilemma dell’inflazione
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Perché la lotta all’inflazione ci alza l’affitto (e altre spese)
Previsioni economiche: nuvole all’orizzonte
Ticino: sempre più frontalieri e sempre meno residenti
Svizzera: l’economia va bene o va male?
Gli Stati Uniti falliranno?
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Le banche centrali e il dilemma dell’inflazione
Previsioni economiche: nuvole all’orizzonte
Ticino: sempre più frontalieri e sempre meno residenti
Svizzera: l’economia va bene o va male?
Gli Stati Uniti falliranno?
Ticino: siamo sempre i più poveri
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978