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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Dopo una settimana di pioggia, possiamo dire che un po’ di sole non guasterebbe. Ma pare proprio che dovremo attendere ancora un po’… non disperiamo: un po’ di divano, non guasta ogni tanto!
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia comincia dando un sguardo alla politica monetaria. La prossima settimana diverse banche centrali saranno chiamate a prendere decisioni sui tassi di interesse. La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente ridotto i tassi di 25 punti base, portandoli tra il 2,5% e il 2,65%. In Giappone, la BoJ dovrebbe mantenere i tassi vicini allo zero, con un possibile rialzo in giugno per rafforzare lo yen (ricordiamo che la situazione economica giapponese è molto particolare: bassi consumi e bassi prezzi). La Banca Nazionale Svizzera (BNS), che annuncerà la sua decisione il 20 marzo, probabilmente procederà con un ulteriore taglio portando il tasso allo 0,25%, dato che l’inflazione rimane sotto controllo. Anche la Banca d’Inghilterra (BoE) si esprimerà giovedì, ma sembra che non procederà ad alcuna riduzione prima di giugno. Stesso discorso per la Federal Reserve (Fed), che si riunirà il 18-19 marzo e che dovrebbe mantenere i tassi tra il 4,25% e il 4,5%, adottando un approccio prudente anche alla luce delle tensioni commerciali internazionali.
E a proposito di tensioni commerciali, la “telenovela” dei dazi prosegue. L’Unione Europea in risposta ai dazi USA su acciaio e alluminio ha deciso di applicare nuove tariffe su alcuni prodotti americani, tra cui barche, motociclette (come le Harley-Davidson), whisky e bourbon. Trump ha reagito immediatamente annunciando un’imposta del 200% su vino e champagne europei. Mentre il botta e risposta continua, i dati sulle importazioni italiane negli USA mostrano una crescita importante da dicembre, con aumenti significativi nel settore agroalimentare (vino, prosecco, parmigiano,…), ma anche in quello delle calzature e pelletteria. Un altro effetto collaterale di queste politiche è l’aumento dei costi dei container marittimi. Le nuove misure statunitensi prevedono tasse aggiuntive per le navi costruite in Cina che attraccano nei porti americani. Noi economisti sorridiamo: sembra di essere tornati ai mercantilismi del 1600. La storia si ripete, ma non sempre impariamo la lezione…
Infine, andiamo in Canada dove il neo primo ministro Mark Carney ha subito preso una decisione di peso: l’azzeramento della Carbon Tax. Attenzione, non si parla ancora di abolizione perché per fare questo passo è necessario un voto del parlamento, ma il risultato per il momento è il medesimo: i cittadini non dovranno più pagare la tassa federale introdotta nel 2018 dal governo di Justin Trudeau. Questa misura, che prevedeva una tassa sulle emissioni di CO2 e rimborsi per compensare i costi energetici sarebbe dovuta arrivare a 170 dollari canadesi per tonnellata (104 CHF) entro il 2030. Ora, molte province che avevano adottato un sistema simile potrebbero seguirne l’esempio e rinunciare alla tassa come già fatto dalla Columbia Britannica. Come abbiamo spesso sottolineato in questa newsletter, la transizione ecologica non può essere fatta sulle spalle delle fasce più deboli. Vedremo nei prossimi mesi se altri paesi seguiranno questa direzione e se si cercherà un equilibrio più sostenibile tra ambiente ed economia.
Infine, nell’articolo “Ticino & Lavoro: un’opportunità in più per chi non vuole arrendersi” abbiamo parlato della nuova iniziativa dell’associazione che da oltre un decennio si occupa di aiutare le persone che vivono in Ticino e che hanno difficoltà nel mondo del lavoro. In questo caso il progetto finanziato in parte dai proventi ottenuti con le cariche politiche e in parte da donazioni (sotto l’IBAN se volete contribuire) metterà a disposizione borse di studio per la riqualifica professionale di persone over 50 e di mamme che vogliono rientrare nel mondo del lavoro. Trovate tutti i dettagli nell’articolo.
IBAN
A.T.L. Associazione
CH89 0900 0000 6914 8098 9
Causale: Over-50 e mamme
Trovate qui gli articoli della settimana
Ticino & Lavoro: un’opportunità in più per chi non vuole arrendersi
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Il cammino è ancora lungo, ma non più in solitaria
Addio a Skype: la fine di una “rivoluzione”
Il PIL sale, ma il tuo benessere scende: cosa c’è dietro i numeri del 2024
Anche se i prezzi non aumentano, la statistica deve risparmiare…
Il Monopoly del settore bancario italiano
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In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante