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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Oggi è proprio una tipica giornata autunnale. E non a caso anche sul nostro territorio le attività principali offerte sono sagre di paese e castagnate. Però è stato anche il fine settimana di raccolta di fondi per le malattie rare promossa da Telethon e svoltasi a Lugano. Ho avuto l’onore di poter dare una mano rispondendo al centralino. Evidentemente il momento di difficoltà economica pesa per tutti noi, ma se possiamo dare una mano per chi è ancora più bisognoso, facciamolo. Basta poco. Qui trovate il link di Telethon
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia inizia dando uno sguardo internazionale. La Banca Centrale Europea (BCE) questa settimana ha deciso di interrompere gli aumenti dei tassi di interesse e lasciandoli fermi al 4.5%. Sicuramente su questa decisione hanno pesato da una parte il calo netto dell’inflazione nel mese di settembre e dall’altra però l’estrema fragilità in cui si trova al momento l’economia della zona euro. In effetti, in questo caso i dati dell’attività manifatturiere e quelle dei servizi in generale hanno mostrato un forte rallentamento a causa della grande riduzione della spesa dei consumatori. Per questo anche se molto lontani dal tasso di inflazione giudicato sostenibile, ossia il famoso 2%, la presidente Lagarde ha comunicato di interrompere la serie degli ultimi 10 aumenti consecutivi dei tassi. Dalle sue dichiarazioni naturalmente ha già escluso che nulla vieti che si ritorni di nuovo verso un aumento nelle prossime decisioni. Nel frattempo la Svizzera attende la decisione della banca Nazionale prevista per il 12 dicembre quando presenterà il suo esame trimestrale della situazione economica e monetaria; solo allora sapremo se i tassi resteranno fermi all’1.75% oppure se ci sarà un aumento (la riduzione al momento sembra un’ipotesi irrealistica).
E torniamo a parlare dello sciopero che da settimane stanno portando avanti gli operai associati al sindacato United Automobile Workers (UAW) nei confronti delle tre grandi case automobilistiche General Motors, Ford e Stellantis. È probabile che nei prossimi giorni si arrivi a trovare un accordo definitivo. In effetti, il primo passo è avvenuto tra il sindacato e Ford che hanno annunciato un’intesa per il rinnovo del contratto che prevede un aumento del 25% della retribuzione di base e degli assegni per il costo della vita. I sindacati ritengono che con questo accordo si abbiano finalmente “aumenti salariali di base maggiori a quelli che i lavoratori Ford hanno ricevuto nell’ultimi 22 anni.” Nel dettaglio l’accordo prevede un aumento da oggi fino all’aprile del 2028 /scadenza del contratto) del 25%; questo porterà il salario massimo a oltre 40 $ all’ora. In aggiunta ci sarà anche un aumento del salario iniziale del 68%, fino a oltre 28 $ all’ora. Per quanto riguarda i lavoratori meno pagati l’aumento sarà di oltre il 150% da qui all’aprile del 2028. Nel frattempo anche il gruppo italo-francese Stellantis pare aver siglato lo stesso accordo. Nel momento in cui scriviamo solamente General Motors sembra ancora indecisa sul da farsi. Evidentemente la leva che ha portato il sindacato a vincere la sua battaglia è quella della grande carenza di manodopera qualificata che sarà per l’economia la fonte di serie preoccupazioni.
E chiudiamo purtroppo con la notizia che alcune aziende in Svizzera e anche in Ticino iniziano a mostrare difficoltà e quindi ad annunciare ristrutturazioni e tagli di impieghi, se non addirittura chiusure. Quasi tutti settori sembrano toccati, con una maggioranza di quelli industriali. Questa notizia potrebbe sembrarci un po’ in contrasto con i continui articoli che ci parlano di mancanza di manodopera qualificata. Ancora una volta ci troviamo di fronte a quella che sembra essere una disoccupazione strutturale, ossia una disoccupazione che nasce dal fatto che non ci sia Incrocio tra la domanda di lavoro e l’offerta di lavoro. Questa è una delle disoccupazioni più difficile da risolvere, anche perché richiede tempo per la qualifica e la riqualifica professionale. Per questa ragione di solito si ricorre all’assunzione di manodopera estera. Ma nell’attuale possibile situazione non sarà così facile attingere a manodopera estera, anche perché le altre nazioni avanzate si trovano nella medesima condizione. Tornando alle riduzioni di impiego ci dispiace leggere che Dormakaba che è un gruppo zurighese attivo nei sistemi di sicurezza taglierà 183 posti di lavoro su 930 in Svizzera, che Partners Group un’impresa finanziaria ne taglierà 105 nell’immediato e altri ancora entro la fine dell’anno, che TX Group sopprime 35 posti di lavoro nelle redazioni di 20 minuten e 20 minutes, e che la Riri, storica azienda del Mendrisiotto attiva per la fornitura di accessori di alta qualità del settore della moda, dovrà ricorrere all’orario ridotto. Non da meno rattrista la notizia che la Posta ha deciso di chiudere il servizio Direct Mail Company mettendo a rischio 4’000 impieghi. A tutte queste persone e ai loro familiari vada la nostra massima solidarietà.
E concludiamo con il nostro articolo settimanale che prende spunto da una relazione tenuta su invito di Banca Migros (che ringraziamo). In “Svizzera e Ticino: l’anno che sta arrivando…” abbiamo analizzato i fattori di rischio esterni e interni e come questi possano influenzare la situazione economica svizzera e ticinese dei prossimi mesi.
Trovate qui gli articoli della settimana
Svizzera e Ticino: l’anno che sta arrivando…
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Le nuove incertezze geopolitiche e il loro prezzo economico
I consumi rallentano, l’economia trema…
Ticino: la povertà nella ricca Svizzera
Svizzera 2024: salari troppo bassi e prezzi troppo alti
Un filo tra scuole e lavoro – La formazione è decisiva
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Svizzera e Ticino: l’anno che sta arrivando…
Le nuove incertezze geopolitiche e il loro prezzo economico
I consumi rallentano, l’economia trema…
Ticino: la povertà nella ricca Svizzera
Svizzera 2024: salari troppo bassi e prezzi troppo alti
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
P.S. Tanti auguri al mio papà anche se non è più con noi…
L’economia con Amalia by Amalia1978