L’altro giorno il medico cantonale dr. Merlani e il farmacista cantonale dr. Zanini, hanno esposto la situazione in Ticino, alla luce della forte contagiosità della nuova variante Omicron. Se il Ticino qualche mese fa si trovava in una situazione privilegiata, in questi giorni è il cantone più toccato dalla nuova variante Omicron tanto da iniziare a dare preoccupazioni serie, non forse per le ospedalizzazioni ad oggi ma per le quarantene e isolamenti che rischiano di compromettere molte attività economiche. Le ospedalizzazioni ad oggi sono ca il 45% di vaccinati e il restante di non vaccinati, ma questo dato va razionalizzato nei numeri corretti. Se vi sono 45 ospedalizzati vaccinati su cento, la percentuale reale dei vaccinati diminuisce di molto considerando il numero totale di vaccinati rispetto quelli che insistono a non vaccinarsi. Sui tamponi effettuati, ca. il 40% risultano contagiati, naturalmente questo presuppone l’effettuazione di molti tamponi, cosa che comincia a complicare la logistica stessa della pianificazione. In cure intense sono ricoverate 11 persone di cui solo 2 vaccinate. Questi dati, ha espresso il medico cantonale sono in linea con le dinamiche a livello mondiale e dimostrano come vaccinarsi permette un minore rischio di trovarsi confrontati con situazioni sanitarie che potrebbero degenerare anche con il decesso. Vista la mole di lavoro che i sanitari (che non finiremo mai di ringraziare) e le autorità vi sono alcuni ritardi nella burocrazia dell’invio dei vari certificati, ma il paragone fatto è che se gli addetti delle strade si aspettano 50 cm di neve e ne arrivano 5 metri, gioco forza bisognerà avere pazienza affinché le strade vengano spazzate dalla neve. L’invito sincero, non frenetico, degli addetti alla salute popolare è quella di vaccinarsi tutti, con la prima, seconda e richiamo. Ad oggi questo è l’unico sistema per contenere la malattia ed evitare di intasare gli ospedali, a discapito di chi soffre di altre malattie. Nel prossimo futuro la valutazione della situazione per eventualmente intervenire con nuove restrizioni o direttive atte a non peggiorare la situazione. L’invito alla popolazione di mantenere le distanze sociali, lavarsi sempre le mani, disinfettandole e usare le mascherine FFP2 laddove richiesto.
Non commentiamo il tema, il nostro è solo un rapporto di quanto comunicato in via ufficiale dalle persone che sono a conoscenza della situazione e che monitorano giornalmente l’evoluzione.