Dire che la scuola necessita di una ristrutturazione, o una modernizzazione, pensiamo non sia affermare cosa nuova. La scuola, che in questi ultimi anni si trascina con docenti demotivati, con un corpo insegnanti che non accetta il merito, con la dirigenza del dipartimento che ne ha fatto una scatola chiusa di sua proprietà è anche affermare l’ovvietà assoluta di una situazione precaria in essere. Ora tentare di far spendere dei milioni per alcune classi, tanto per sperimentare, questa è la giustificazione ufficiale ci sembra gettare alle ortiche importanti risorse. Il tutto è stato portato ad una votazione si o no contro il Consigliere di Stato incaricato e questo a discapito di una discussione trasparente che possa far capire i veri vantaggi e gli svantaggi di questa proposta. I favorevoli e i contrari non dibattono sul tema ma dibattono sull’ideologia stessa della loro appartenenza. La politica è ormai scaduta di livello e non sarà importante se il tema è stato capito ma se ha vinto chi ha voluto questa proposta o i contrari. Poi sentiremo il solito balletto dei vinti e dei vincitori. Ma è mai possibile che un tema basilare come l’istruzione venga monopolizzata per meri scopi partitici da entrambi i fronti. Noi a questo gioco, senza neppure entrare nel merito consigliamo di votare NO, per far capire che la popolazione è stufa di venir chiamata alle urne per soli scopi di prestigio personale dei politici vari. E che il NO, se dovesse vincere, venga interpretato nella giusta dimensione: significa dare mandato al dipartimento incaricato di studiare a breve una riforma strutturale di tutto il sistema scuola, che ad oggi fa acqua da tutte le parti. Cosa serve spendere milioni in USi e SUPSI, quando alla base non vi è una scuola degna di tale nome. E la scuola la fanno i dirigenti del DECS, il corpo insegnanti, i genitori degli alunni e gli alunni stessi. Quando capiremo che la scuola non deve venir strumentalizzata per scopi di partito, forse allora si potrà vedere l’uscita dal tunnel….
(ETC/rb)