Sistema integrato, sembra la parolina nuova, miracolosa, che dovrebbe far diminuire i costi. Degli ultimi giorni un’acquisizione privata da parte di una società che ha fatto sue due cliniche private in Ticino e i 10 centri medici sul territorio ticinese. Fino qui la storia di una operazione commerciale che dovrebbe, essendo privata, portare guadagni ed utili al gruppo stesso. La sanità e’ un tema importantissimo, che dovrebbe guardare a garantire cure di qualità a tutti, senza dover far utili, ma a pareggio. E’ evidente che un qualcosa in questi ultimi anni e’ sfuggito, e la voglia di porre un freno alla spesa sembra non essere la priorità di chi dovrebbe intervenire. Un’infinità di assicuratori che sbranano la torta piu’ dolce che ci sia, facendo attenzione di non farsi male tra di loro, ma che incitano lo stato a investire in strutture, insomma a proporre sempre piu’ cure, seguendo poi la logica che piu’ offerta piu’ consumo vi sia. In questo contesto un assicuratore, Visana, ha promesso che per chi si concederà totalmente a questo Swiss Medical Network, senza andare a cercare altri pareri o soluzioni diverse, prometterà premi di cassa malattia piu’ bassi a partire dal 2025.
Ora si tratta di verificare il tutto, ma l’impressione di chi vi scrive e’ sicuramente negativa; se vi e’ il privato vi e’ necessità di utili (come i dottori che ti fanno fare e ripetere centomila esami per guadagnare di piu’). Se devi fare utili, ogni anno sempre di piu’, dovrai tagliare prestazioni e se tu entri nel cerchio ristretto di questo mondo integrato, dovrai accettare tutto quello che ti dicono e non potrai chiedere un secondo parere, probabilmente. Sono dubbi che sorgono in un mondo dove la redditività sembra essere l’unico motore che sposta le azioni. Vorremmo proprio vedere che polizza Lamal ti sottopongono, se potrai tenere una polizza LCA da un altro assicuratore o se ti blindano, facendo di te la cavia di un esperimento sanitario, che, ripeto la sensazione, non promette nulla di buono.
A fronte di questo stile di intendere la medicina redditiva, il pubblico potrebbe seriamente iniziare a risparmiare. Come?
Bloccare ogni investimento in ospedali sul territorio, istituire una Città sanitaria, per esempio al Monte Ceneri, dove sono raggruppate tutte le tecnologie del caso. Un solo villaggio Ospedale Ticino sarebbe piu’ che sufficiente, ubicato in una location raggiungibile senza intasamenti di traffico, e dove tutti i ticinesi potranno rivolgersi (un po’ sulla falsa riga di Lucerna e altri cantoni della Svizzera).
In Ticino avviene il contrario; se vuoi fare una risonanza magnetica, operazione che molti ospedali posso eseguire, dunque doppioni su doppioni, ma idem per la TAC, per la maternità e via dicendo, i medici ti mandano in studi privati che eseguono questi esami, con la scusa che vi e’ meno tempi di attesa e intanto fanno la concorrenza alle strutture pubbliche, finanziate dalle casse malattia.
Capiamo tutti che questo modus operandi aumenta le spese in maniera esponenziale e non risolverà mai il problema. In piu’ ora, alcuni gruppi privati, hanno odorato affari d’oro, con pochi controlli statali, e allora dietro motivazioni sociali, si nasconde, forse, ripetiamo, la voglia di lauti guadagni, tagliando prestazioni ai pazienti e mettendoli dunque in una condizione di non poter scegliere la medicina desiderata.
Sono questi i primi sentimenti alla notizia di acquisizione di Centri Medici, che hanno dunque dato avvio ad una nuova era scellerata, probabilmente, di tentativo di guadagnare sulla pelle dei pazienti.
Le soluzioni sono a portata di mano da parte dell’EOC, basta la volontà politica di applicarle; i soldi per investimento unico e generale ci sono, per cui mettersi al lavoro per evitare di trovarci, impoveriti, e disarmati contro la medicina, dove chi avrà i soldi potrà garantirsi le cure del caso e agli altri aspetterà la morte!
Una cassa malattia pubblica unica, un plafond dei premi sulla base del reddito scaglionato e investimento unico nella città della salute Ticino.
Da oltre un decennio assistiamo al teatrino poco edificante dell’aumento dei premi, della diminuzione dei sussidi e dunque della non soluzione del problema; basta cerottini che si intervenga alla radice.
(red)