Quando ci fu presentata la nuova Valascia, che verosimilmente non si chiamerà più così ma prenderà il nome dello sponsor, ammesso che lo si trovi, subito abbiamo pensato ai possibili ricorsi e contro ricorsi che potrebbero minarne sia l’esecuzione stessa dell’opera che la vita del club leventinese. leggiamo su altri giornali di un ricorso inoltrato da uno studio di architettura importante del luganese. Non poteva essere altrimenti visto l’importanza dell’investimento. Anche molti i mormorii da parte della popolazione, che non capisce il motivo di un intervento statale nella costruzione di questa “cattedrale” nel deserto. Perché diciamolo francamente, questo progetto, geniale a nostro modo di vedere, ma di certo lascia troppi dubbi sul terreno sia per la costruzione stessa, per le modalità e per le intenzioni. Grandi eventi in Leventina, ma signori, chi ci crede ancora? Se si vuole fare passare un progetto faraonico e giustificarne la costruzione ad ogni costo si può certamente farlo, ma almeno che lo si faccia con capitali propri e non attingendo a fondi pubblici. Che e preoccupazioni del Cantone sono rivolte a soli 5000 tifosi del club biancoblu, oppure il compito del cantone è quello di cercare di trovare le soluzioni al benessere di tutta la popolazione, e non ripetiamo i problemi da risolvere. Siamo già stati abituati troppo a proposte di progetti faraonici poi finiti in briciole, terme Acquarossa in primis, stadio del calcio dell’allora Giulini vedendo poi il risultato finale, impianti invernali, terme a Piotta, scuole di hockey proprio ad Ambri, le rose ad Ambri e via dicendo. Progetti che promettevano mari e monti e sono naufragati in nulla con soldi pubblici immessi e persi per sempre. Ma la Leventina ha bisogno di uno stadio, lasciatecelo dire emotivamente, fantastico e geniale come il suo creatore, oppure ha bisogno di interventi concreti e reali, nella microeconomia, per risollevarne le sorti in maniera stabile e con visioni future realizzabili. Troppi i temi che ruotano attorno al Club Leventinese, come i deficit strutturali stagionali, le fatture rimaste nel cassetto (forma gentile), una valle che sarà tagliata fuori dal 2017 proprio da Alptransit e via dicendo. Prima di costruire o realizzare progetti fantastici e fantasmagorici, bisognerebbe creare le premesse che questi progetti non siano poi un peso insopportabile per l’economia della valle stessa e di tutto il Cantone. Ma cosa pensano lor signori che possono organizzare eventi importanti in Leventina con le premesse di oggi, oppure cercare di “rubare” per esempio un Festival di Locarno o eventi importanti di Lugano. Mera illusione come da 25 anni che viviamo in Leventina assistiamo a proposte che inesorabilmente, se realizzate, vanno a minare il benessere di tutta la popolazione, basti valutare i dati turistici degli ultimi 20 anni per vedere il deperimento strutturale di questa valle. A fronte di tutto questo il presidentissimo Lombardi ha dichiarato nella sua emittente che il club si è tutelato e che se agiscono come hanno deciso lo possono fare (speriamo che sia consapevole e che non rientri nella storia del club come presidente più longevo ma che ha spazzato via il club dal massimo campionato). E poi la solita “lagna” che se qualcuno si mette contro avrà sulle proprie spalle la responsabilità di una retrocessione del club d’ufficio (questi soliti ricattini ci danno enormemente fastidio). Di fatto un ricorso potrà permettere di definire veramente e in maniera chiara ed inequivocabile l’agire del club, sulla base delle decisioni che ne scaturiranno, sarà poi una pista costruita, se verrà costruita, unicamente su basi solide senza dover elemosinare sempre soldi pubblici e della popolazione. E che sia pista, ma compatibile alle esigenze e alle possibilità finanziarie del club stesso e che non ci si venga a dire che vi sono investitori stranieri interessanti, perché chi investe, in particolare se straniero, vorrà una contropartita economica o comunque interessante. Di regola chi investe tanti soldi nello sport in Svizzera ha motivi estra sportivi per farlo e questo ci preoccupa parecchio, perché amiamo questa valle. (ETC/RB)