Qualcuno alla testa di questo cantone non ha ancora capito che il Ticino è malato, molto malato. On hanno capito che in Ticino vi sono molti seri imprenditori che si aspettano supporto dalle autorità e non coltelli affilati alla schiena. Privilegiare i frontalieri è farsi male da soli, chissà se il ministro incaricato questo lo sa. A fronte di molte ditte piccole, famigliari, che languono perché la concorrenza sleale ed incontrollata della vicina Nazione si fa sempre più agguerrita, vuoi come dipendenti che come padroncini, e da noi per risolvere il traffico o la mobilità si pensa di creare ancora facilitazioni per i frontalieri. Ecco chi sono quelli che dovrebbero risolvere i problemi dei ticinesi, gente che fa di tutto in casa per dimostrare di essere vicino alla gente e fuori casa coltella la propria gente. Non osiamo immaginare i sentimenti dei nostri amici del mendrisiotto che tornando a casa dopo il lavoro si vedono i frontalieri scorrere in una corsia privilegiata e loro in coda … Già il problema dei frontalieri è molto sentito e crea non pochi grattacapi alle famiglie residenti, ma ora vogliamo anche mettere il tappeto rosso a questa categoria che, non per colpa loro sia ben chiaro, rovina letteralmente il mondo del lavoro del cantone. Al contrario bisognerebbe fermare tutti i frontalieri alle dogane e costringere i datori di lavoro a finanziare il trasporto dogana posto di lavoro e vice versa per levare dalle strade tutte quelle macchine, almeno 40 mila, che tra l’altro non rispondono neppure ai parametri anti polluzione Svizzeri. Ma naturalmente per molti politici, la popolazione viene in secondo piano a favore di interessi particolari e privati. Così proprio non funziona.