La trasmisisone Patti Chiari ha fatto risaltare cosa che noi di ETC andiamo cianciando da anni. Non vogliamo essere un fenomeno da critica, ma le motivazioni addotte per giustificare la pochezza di molti aperitivi nei nostri bar sono state veramente deboli. Naturalmente ogni ristoratore e’ padrone di offrire cio’ che desidera, aperitivi poveri o aperitivi ricchi. Chi vi scrive per lavoro molto spesso si ferma a bere aperitivi in tutto il Ticino, in quei momenti in cui ci si rilassa, pur parlando di lavoro. Patti Chiari si e’ affidato ad un collaboratore di Gambero Rosso, Alessio Turazza, una casa editrice rinomata di Eno Gastronomia in Italia. Ebbene in incognito si sono recati in molti bar posizionati su tutto il territorio del Cantone Ticino, per bersi un aperitivo e osservare il grado di accoglienza del ristoratore come anche la qualità dell’aperitivo, il costo e gli stuzzichini. Ne e’ risultato un quadro non molto edificante, dove se ne conviene che la cultura dell’aperitivo non ci appartiene, salvo eccezioni. Diciamo che concordiamo con il collaboratore di Gambero Rosso, che il momento dell’aperitivo e’ un attimo di relax, di socializzazione e deve anche emozionare. Di regola, se possibile, si decide di gustarsi l’aperitivo in quei luoghi dove ci si e’ trovati bene, dove ogni dettaglio viene curato, perche’ e’ pur vero che se spendo fr 10/14 per un drink o bicchiere di vino, pretenderei anche stuzzichini e accoglienza degno del prezzo richiesto. E siamo ben consci, come ha affermato il direttore di GastroTicino, Gabriele Beltrami che il ristoratore e’ in primis un imprenditore e non un benefattore, ci mancherebbe altro, ma proprio perché e’ imprenditore dovrebbe curare ogni minimo dettaglio per mantenere la clientela ed acquisirne della nuova. Quando personalmente mi fermo per un aperitivo, anche da solo, escludo i ristoranti dove non mi offrono al alcun stuzzichino, o mi danno solo le classiche noccioline. A volte mi fermo verso le
18’00 in un bar, mi prendo aperitivo e estraggo il computer e lavoro un pochino e se mi portano dei bei stuzzichini, ne sono gratificato. E’ chiaro anche che territorialmente vi sono delle differenze marcate, a volte alcuni bar hanno in carta vini pregiati perché la loro clientela lo richiede, e nessuno ha da eccepire sul prezzo, ammesso che il cerchio sia chiuso con qualità dell’aperitivo, location, pulizia, stuzzichini pregiati e da ultimo ma non per ultimo l’accoglienza.
Da questa inchiesta ne risulta che il miglior ristorante per aperitivi, e lo confermiamo di persona, si tratta del Bar Indipendenza a Chiasso della nostra amica Maria Jose Soler, dove anche tutto il personale e’ particolarmente gioviale ed accogliente con i clienti. A volte anche preparare un buffet dove il cliente possa servirsi autonomamente potrebbe essere una soluzione.
Questa trasmissione dovrebbe essere un motivo di riflessione per ogni ristoratore (imprenditore)a migliorarsi, rendendosi conto che piu’ aumenta la qualità e l’accoglienza, aumenteranno proporzionalmente gli affari, che in fondo significa maggiori guadagni!
Il discorso accoglienza, aggiungiamo noi, deve essere fatto proprio anche dai ristoratori durante i pranzi e le cene, perché anche in questo caso, la scelta del ristorante per andare a cene, vine fatta “de panza”, dunque subcosciente e nel meccanismo nostro interno della scelta l’accoglienza ha un peso preponderante!
(ETC/rb)