Ti trovi a Lugano e vorresti delle semplici pastiglie per il mal di testa, ed è Pasquetta. O vai in Italia, 20 minuti da Lugano e trovi le Farmacie e para farmacie aperte o ti affidi alle farmacie di turno, secondo le indicazioni di internet. Premetto che le indicazioni Internet non le inventa Internet ma sono i farmacisti stessi che devono inserire i dati e verificare che gli stessi siano corretti. Vado in stazione a Lugano ed effettivamente la farmacia express è aperta ma almeno 20 persone in coda per entrare. Dopo dieci minuti di attesa la coda rimaneva ferma e allora dovendo salire verso Faido, guardo internet e vedo che la Farmacia Stazione a Bellinzona è notificata aperta fino alle 18’30, ininterrottamente. Vado a Bellinzona e mi appoggio alla porta della Farmacia indicata, chiusa. Chiedo in Stazione e mi riferiscono che normalmente è aperta, strano che sia chiusa. Sulla porta esiste un cartello con indicazione Farmacia di Turno in piazza Nosetto. Mi reco anche lì e la trovo chiusa, con un altro cartello con indicazione Farmacia di turno in piazzetta Simen. Pure li trovo tutto chiuso. “Scazzato” per aver perso almeno un’ora, guardo in Leventina le farmacie di Turno, me ne indicano una nel mio comune, mi reco pure li e la trovo chiusa. Mi tengo il mal di testa, vado a mangiare qualcosa, un’ottimo capretto e mi passa il mal di testa ma non l’arrabbiatura per essere preso in giro da chi fa milioni ingiustificate e non garantisce neppure il servizio indicato. La morale è presto detta: siamo in mano di una categoria che fa il bello e il brutto, guadagnando milioni sulle spalle dei pazienti e che si permette di non rispettare le loro stesse indicazioni. Perché non si incomincia a chiedere ai farmacisti di essere trattati come i commercianti. Non garantiti dalle casse malati, e qui il selvaggio diventa inammissibile, ma che si preoccupino loro di dover incassare le prestazioni e non di riceverle in automatico dalle casse malati. Troppo facile! O meglio ancora che si istituiscano farmacie statali, gestite dallo Stato per evitare arricchimenti spropositati a farmacisti che tecnicamente sono dei semplici venditori di pasticche, a costi esagerati e con introiti garantiti dalle casse malati. Che vergogna. Mi immagino il vecchietto che avrebbe veramente avuto bisogno, e che usa i mezi pubblici, cosa avrebbe fatto…. E’ questa la società opulenta che andiamo cianciando….
Con farmacie pubbliche diminuiremmo certamente i costi sanitari a tutto beneficio dei premi mensili che dobbiamo pagare, insostenibili e ingiustificati solo per mantenere grasso un sistema fallimentare!
E che non ci vengano a dire che sono scemo e non capisco nulla come hanno già fatto qualche anno in occasione di un reclamo simile. Abbiamo tutte le fotografie dei cartelli fuori dalle porte e i savescreen di cosa pubblicato in internet…