Un gruppetto di giovani leventinesi si danno appuntamento una volta all’anno per la loro mazza, qualcosa a cui nessuno di loro vuole rinunciare. Si trovano sopra Faido e in due giorni luganighetta, luganighe, lardo, salamini, mortadelle e codegotti. . .
Una tradizione, un rito, un momento sociale di condivisione, la mazza era, ed e’ importante per conservare la carne e assicurare il sostentamento della famiglia nel corso dell’anno. Quella della mazza è comunque un’usanza che viene ancora fatta in diverse località, grazie anche a macellai che la tengono viva e la praticano regolarmente. Un vanto durante l’anno invitare gli amici a delle serate e mettere in tavola il salame, o che dir si voglia, della propria mazza.
La mazza anche ai giorni nostri ha mantenuto il valore della condivisione, dell’amicizia, tanto che durante e dopo si mangia, si sorseggia del buon vino, si raccontano le storie degli anni passati, insomma un momento sacro. Quest’anno sono stati tre i maiali trattati e sappiamo tutti come un piatto di salumi in particolare da mazza, sia apprezzato da tutti. Cambia il colore della carne, il sapore, e mentre lo si gusta possiamo immaginare gli uomini della mazza che si adoperano per rendere questa carne sempre piu’ speciale ed unica.
Torniamo ai valori di un tempo, di un mondo agrario che a volte si tende dimenticare, facendo spazio alla tecnologia e ad un mondo piu’ facile, meno tradizionale. Per ogni osteria un vanto poter offrire prodotti da mazza, ma non sempre capita. I prodotti della mazza hanno il valore aggiunto dell’amicizia. Essere invitati dagli amici per una bicchierata e poi vedere il salame da mazza, serve per trovare in quel salame il valore che fu di un tempo dei nostri genitori.
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