Ogni tanto non resistiamo a rispondere o a commentare alcuni post su Facebook in particolare quelli che stuzzicano il nostro profondo pensiero. Non chiamateci leghisti né sinistroidi, neppure liberali o ppdog, nulla di tutto ciò, sono i nostri pensieri condivisi da molte persone al ristorante, o da gente che conosciamo che alla mattina si sveglia, va a lavorare e torna la sera e cerca di essere un buon capofamiglia, sia uomo che donna. Ne abbiamo tutti pieni i cosidetti di sentire questi illustrissimi signori che ci calano lezioni di vita con statistiche alla mano.
“Infatti se questi sono i personaggi che foraggiamo con soldi pubblici l Università è un costo inutile per un cantone che ha altri problemi. L’università è un mezzo per ogni ministro succedutosi di spendere a vanvere soldi pubblici lasciando un segno nella storia. Fino a 20 anni fa si andava in Svizzera a studiare all’UNI e questo forgiava il ticinese ad un modo di vivere diverso meno meridionale e superficiale. Usiamo i soldi per USI a specializzare e riqualificare i residenti nel lavoro per farli stare bene con un lavoro giustamente retribuito. Non abbiamo bisogno di questi guro (pseudo) che con studi miiionari ci decono che andiamo male o peggio ancora sono servi del potere politico e i risultati dei loro studi vengono pilotati a dipendenza di commissiona lo studio. Siamo stufi di sentirci lezioni e frasi fatte tipo i vari economisti di casa nsotra, foraggiati tutti da enti statali o para (perché non lavorano nel privato questi grandi sapientoni) che ci dicono che andiamo meglio perché il PIL migliora dello 0.2%. A noi che ce ne frega del PIL se alla fine del mese non riusciamo a campare….. e la famiglia ticinese non ha bisogno di questi sapientoni per capire che arrivare a fine mese è duro e ci vogliono soluzioni e non parole….(mi scuso per lo sfogo ma giornalmente incontro persone che mi ripetono questo e mi dicono di scriverlo sul giornale)”
Questo sopra il nostro post all’intervento di: Studio IRE, parla Rico Maggi: “Col cavolo che abbiamo colpe. Questa è la realtà, non le storielle di chi pensa di sapere già tutto sui frontalieri che rubano il lavoro ai ticinesi”
Bordate dal direttore dell’IRE: “Il Ticino ancora dopo vent’anni non è pronto ad accettare il ruolo dell’Università. La ricerca scientifica non si fa condizionare dalle polemiche politiche”
Redatto da Roberto Bosia/ETiCinforma.ch