Quando sentiamo che alcuni paesi intendono investire in mega progetti, storciamo il naso in quanto ci fanno paura. Molte volte, con meno investimenti si può intervenire radicalmente su cosa esiste, invece di dimenticarsi della realtà e sognare in grande, con i soldi dei cittadini. In un paese dove il turismo è solo una parola che si perde nel vuoto, la megalomania di alcuni rischia di protare tutta una comunità al fallimento o default. Vi sono paesi che dispongono strutture e territorio fantastici che meritano di essere curati e mantenuti in ottimo modo. Quando si dispone già di strutture, servirebbe fare un discorso con visione medio termine, incentivare i privati ad abbellire le loro case e come Comune intervenire nella bellezza del paese stesso. Quando poi si propongono investimenti mega onerosi, ci viene il dubbio che qualcuno voglia coprire le magagne attuali, evitando di prenderle per le corna e trovare tutte le soluzioni del caso. Naturalmente pensiamo che per investire nel turismo bisognerebbe avere una mentalità aperta al diverso e non essere chiusi alle innovazioni, ponderate economicamente e che non minino le finanze del comune. Inserire una Spa in un contesto povero, brutto da vivere senza il giusto contorno, metterebbe in difficoltà chi si dovrà occupare di promuovere la struttura, inglobandola in un contesto di per se già pronto a questo inserimento. Invitiamo e promuoviamo la struttura e gli eventi verso l’estero, ma quando ci chiedono che si può fare dopo cena, siamo in difficoltà. Un paese turistico dovrebbe avere dei pacchetti completi, concordati con tutti gli operatori turistici del luogo, per garantire un soggiorno emozionale ai turisti. Inutile investire milioni, quando poi quel comune non può garantire infrastrutture degne di un modo turistico moderno ed accogliente. Quanti soldi investiti in progetti fallimentari, a volte solo per pochi a cui tutta la comunità è chiamata a pagare. Soldi facili, che di anno in anno vengono concessi da consigli comunali conniventi con chi propone certi investimenti fine a se stessi.
Allora no ad ogni investimento per strutture nuove, fino a quando il comune non intervenga in quello che dispone di già sul suo territorio. Anche perché i soldi impiegati sono dei contribuenti e gli stessi contribuenti non vogliono più sentire parlare di fantaprogetti, irrealizzabili e utopici. Vorremmo un Tiggiù attrattivo, bello ed accogliente in ogni sua forma, cosa che oggi non è. I nostri politici dovranno rendersi conto e rendere conto di ogni franco speso per certi progetti o certe soluzioni realizzate solo per compiacere a se stessi e ai propri amici di merenda. Vorrei vedere se dovessero gli stessi politici mettere mano nelle loro tasche per questi progetti cosa farebbero?
Un paese turistico non è definito per le sue strutture, ma per la mentalità dell’accoglienza. Una volta definito cosa sia un paese turistico, si può iniziare a decidere su una visione turistica, che sia compatibile con le finanze a disposizione e con la mentalità stessa. Senza visione a medio termine, nulla deve venire realizzato, e per avere una visione è necessario avere una mentalità elastica, conoscere cosa sia il turismo e agire di conseguenza. In caso contrario sono solo soldi gettati al vento, soldi tra l’altro dei contribuenti e dunque gestiti con molta oculatezza, come se fossero soldi propri. (ETC/rb)