Dare per avere?
La domanda è semplice: l’economia sussidiata o aiutata è sana? Ossia che rapporto, strettamente finanziario, c’è tra quello che lo Stato dà in soldi e quello che riceve indietro in termini di imposte (ma non solo) dai vari settori economici?
Sappiamo tutti che da un’azienda solida, non solo il mercato, ma perfino la politica, si aspetta degli utili. Utili che sono sinonimo di successo e che sono la base per imporre fiscalmente l’azienda e produrre gettito.
Circa il 70% delle uscite del Cantone, ma suppergiù è così ovunque, sono spese di ridistribuzione/aiuto: diretti (sussidi a privati, aziende o a enti, assicurazioni sociali, aiuti vari, promozioni) o indiretti (investimenti, lavori, progetti, esenzioni fiscali, interessi passivi). Fino a 20 anni fa erano meno del 50%. Una grossa fetta va al sociale, alla salute, alla mobilità, agli investimenti, ma una porzione di questo volume viene immessa direttamente in forme diverse anche nei settori economici.
In un periodo, quello a venire, in cui si parlerà di priorità di intervento, di analisi varie e speriamo di stretta applicazione degli articoli della Legge sulla gestione finanziaria e del regolamento:
sarebbe interessante disporre di qualche dato che illustrasse alcune dinamiche del “dare per avere” dello Stato in rapporto all’economia cantonale.
Partendo dalla tabella che si trova nel rendiconto del Consiglio di Stato:
Chiediamo di approfondire e indicarci, dal 2012 ad oggi:
1) l’evoluzione del gettito fiscale dei vari settori economici
2) l’evoluzione, laddove possibile, degli aiuti diretti erogati (sussidi e investimenti) per i vari settori economici
3) l’evoluzione dei posti di lavoro dei vari settori
4) l’evoluzione degli occupati tra lavoratori residenti e frontalieri dei vari settori
5) l’evoluzione del salario mediano dei vari settori
6) l’evoluzione della disoccupazione dei vari settori
7) il calcolo di un’eventuale correlazione tra aiuto e gettito di imposta
Queste indicazioni potranno darci una lettura interessante tra la solidità dei settori economici e l’intervento dello Stato. Una base utile per permettere:
– un’ampia discussione sul ruolo e l’intervento diretto dello Stato in economia
– di eventualmente modificare e riorientare delle leggi
– di raggiungere una maggior efficienza ed efficacia dei soldi spesi.
Per poi trasformare quanto sopra in Mozioni o Iniziative parlamentari mirate.
Per il gruppo UDC:
Sergio Morisoli, Roberta Soldati, Alain Bühler, Tiziano Galeazzi, Andrea Giudici, Pierluigi Pasi