Da qualche tempo tutti gli stranieri, per esempio, a beneficio di:
– un permesso quale frontaliere (Permesso G) (ca. 77’000) o
– un permesso B (ca 32’000: 29.8% del totale di stranieri in Ticino che nel 2021 erano 96’858)
che devono anche solo rinnovare il permesso, dopo aver fatto una procedura di richiesta online, sono chiamati a presentarsi di persona a Bellinzona presso l’Ufficio della Migrazione con un proprio documento di identità per il rilevamento (?) e la registrazione della fotografia e della firma.
Pensando
– ai problemi ambientali e di mobilità (segnatamente ma non solo sin dal Mendrisiotto),
– alle imprese che vedono perse almeno delle mezze giornate di lavoro per questioni burocratiche,
– al fatto che questi lavoratori stranieri devono eventualmente chiedere del tempo libero e assentarsi dal lavoro per andare a Bellinzona alfine di adempiere a questo tipo di formalità,
– al traffico che viene generato;
visto che questa complicazione burocratica non è nemmeno efficace dal momento che il numero di frontalieri non ha cessato di crescere negli anni;
ritenuto che la formalità di identificazione delle persone si ritiene potrebbe essere assolta anche a livello dei cinque Centri di registrazione presenti in Ticino (Bellinzona, Biasca, Locarno, Lugano, Mendrisio) disponibili per il rinnovo di documenti di identità svizzeri;
considerato che con l’evoluzione digitale, ev. programmi di registrazione e condivisione dati dovrebbero poter essere sincronizzati seppur dislocati in uffici regionali,
si chiede al Governo
1 se non sia possibile decentralizzare le formalità se non anche del primo rilascio, almeno quelle di rinnovo dei permessi tramite i centri regionali di registrazione;
2 in caso negativo, quali siano le ragioni preponderanti a sostegno di una centralizzazione burocratica per rapporto ad una decentralizzazione economicamente ed ecologicamente più razionale.
Matteo Quadranti a nome del gruppo PLR