INTERPELLANZA
Il mancato contributo della Banca Nazionale Svizzera che conseguenze avrà per i Comuni e i cittadini in difficoltà?
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Presentata da: Maura Mossi Nembrini e Tamara Merlo (Più Donne)
Data: 13 gennaio 2023
Motivazione riguardo l’interesse pubblico e l’urgenza [cfr. art. 97 cpv. 1 ultima frase LGC]
L’interesse pubblico è insito nel tema delle finanze pubbliche. L’urgenza è data dalla necessità per i Comuni – e la popolazione – di sapere quali sono in concreto le conseguenze delle decisioni a livello cantonale relative alla manovra di rientro per ulteriori 137 milioni di franchi, anche alla luce del Simposio sui rapporti tra Cantone e Comuni che si terrà il prossimo 2 febbraio. In programma, tra l’altro, che i partecipanti (persone attive negli organi politici e nelle amministrazioni di Cantone e Comuni) siano “orientati sui fattori che possono rendere un Comune più solido in tempi di crisi”.
Testo dell’interpellanza
Il Canton Ticino a preventivo aveva contabilizzato un contributo di 137 milioni da parte della Banca nazionale. Come è noto, tale contributo non ci sarà.
«Il Consiglio di Stato sta lavorando con i vari dipartimenti per contenere il disavanzo d’esercizio già nel 2023», ha detto il Direttore del DFE in un’intervista a tio.ch ; e ancora: «Nel corso dell’anno corrente lavoreremo all’elaborazione di una manovra di riequilibrio dei conti cantonali con l’obiettivo di raggiungere il pareggio d’esercizio nel 2025. Questa manovra sarà presentata al più tardi entro il mese di settembre. Un aumento delle imposte non è previsto».
Si prospetta quindi una manovra di rientro per oltre 200 milioni di franchi: i 137 milioni della Banca nazionale oltre al disavanzo di 79,5 milioni già messo a preventivo.
Il pareggio tra spese e ricavi entro il 2025 è scaturito da un atto parlamentare (“decreto Morisoli”) presentato nel 2021, quando la guerra in Ucraina non era ancora scoppiata, ed è stato votato dal popolo (a seguito di referendum) nel maggio 2022, quando le conseguenze della guerra e la sua durata non si erano ancora delineate pienamente.
1. Tale obiettivo, cioè il pareggio del conto economico entro il 2025, è ritenuto ancora realistico?
2. In un momento di crisi come quello attuale, quale strategia pensa di attuare il nostro Governo cantonale per sostenere l’economia locale?
Citiamo dall’Opuscolo informativo per la Votazione cantonale del 15 maggio 2022 a pag. 5:
3. Per i Comuni concretamente cosa significa? Significa che la perequazione cantonale è garantita? Che non ci saranno maggiori spese ‘mascherate’ per “appioppare” ai Comuni i compiti che il Cantone decide di non fare?
4. Per quanto riguarda le misure di contenimento della spesa (personale; beni e servizi; spese di trasferimento), il Governo può esplicitare in modo chiaro con esempi concreti come intende procedere?
In relazione al Decreto legislativo votato dal popolo:
Art. 1 L’obiettivo di pareggio del conto economico deve essere raggiunto al
più tardi entro la fine dell’esercizio 2025, con delle misure prioritariamente di
contenimento della spesa, escludendo l’aumento delle imposte, segnatamente
a) del personale (voce di spesa gruppo 30, spese di funzionamento);
b) dei beni e servizi (voce di spesa gruppo 31, spese di funzionamento);
c) di trasferimento (voce di spesa gruppo 36, contributi) senza incidere
sui sussidi alle persone meno abbienti.
5. Cosa significa per il Governo “persone meno abbienti”? Qual è la definizione?
6. Non verrà ridotto nessun sussidio?
7. Dopo l’annuncio della Banca Nazionale, la Commissione Gestione e finanze ha chiesto un incontro con il Governo proprio su questo tema: quali sono gli esiti di tale incontro?