Presentata da: Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini per Più Donne
Data: 3 dicembre 2021
Motivazione riguardo l’interesse pubblico e l’urgenza
[cfr. art. 97 cpv. 1 ultima frase LGC]
L’interesse pubblico è dato dal rispetto della normativa che regola i rapporti fra il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato. La Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato (LGC) prevede quanto segue:
Interrogazione
Art. 98
1 L’interrogazione è la domanda formulata per iscritto, da uno o più deputati, rivolta al Consiglio di Stato, su un oggetto d’interesse pubblico generale, che deve essere indicato nel testo.
2 L’interrogazione può essere presentata in ogni tempo, per il tramite dei Servizi del Gran Consiglio che la inviano in copia a tutti i deputati.
3 Il Consiglio di Stato risponde all’interrogazione per iscritto entro 60 giorni. La risposta scritta è inviata in copia a tutti i deputati dai Servizi del Gran Consiglio.
In data 23 giugno 2021 abbiamo posto una serie di domande utilizzando la forma dell’interrogazione. I 60 giorni previsti dall’art. 98 cpv.3 LGC sono abbondantemente trascorsi senza che sia pervenuta la risposta scritta da parte del Consiglio di Stato.
Inoltre, la violenza e le molestie sessuali riguardano l’ordine pubblico, e l’informazione alle deputate (e alla cittadinanza) riguarda i processi democratici.
L’urgenza è data dalla stretta attualità politica del tema oggetto dell’interrogazione 65.21 rimasta inevasa, alla luce del servizio “Rompere il silenzio” andato in onda a Falò lo scorso 18 novembre sulla RSI, nonché delle discussioni attualmente in atto sulla richiesta di una Commissione parlamentare d’inchiesta. Urge inoltre chiarire quali siano le cautele adottate dal Consiglio di Stato con l’obiettivo di evitare il ripetersi di simili situazioni.
Testo dell’interpellanza
Il servizio di “Falò” del 18 novembre 2021 – in aggiunta ai già molto eloquenti stralci del procedimento penale riportati dai media – ha esposto con la viva voce delle vittime la tragicità di quanto un dipendente dell’Amministrazione cantonale (il Funzionario B.) ha commesso nei confronti delle giovani e giovanissime ragazze ticinesi.
Nell’intervista pubblicata su “La Regione” del 26 novembre 2021 Ivan Pau-Lessi, superiore diretto del Funzionario B., utilizza le risultanze dell’inchiesta interna (“accertamenti disposti dal Consiglio di Stato”) a sostegno della propria posizione. Noi deputate di Più Donne, pur avendo chiesto lumi al Consiglio di Stato già in giugno attraverso un’interrogazione, siamo tuttora tenute all’oscuro in merito alla suddetta inchiesta interna.
Di conseguenza chiediamo nuovamente:
1. Il Consiglio di Stato ha svolto una inchiesta interna sulla vicenda del Funzionario B.?
2. Chi è stato sentito? Quando? Da chi?
3. In quale funzione?
4. Quali aspetti sono stati esaminati?
5. Quali sono le risultanze della suddetta inchiesta interna?
6. Quali sono state le conseguenze?
7. Dal profilo delle procedure interne, che cautele sono state introdotte per evitare il ripetersi di situazioni simili?
8. È stato chiarito / è chiaro ai funzionari attualmente in carica che il fatto di “provarci” sul posto di lavoro configura potenzialmente una molestia sessuale e in generale è un comportamento da evitare? Ci riferiamo alla frase scritta dal superiore del Funzionario B. (“provarci con le ragazze” come fosse qualcosa di accettabile qualora non vi fossero “rapporti sessuali”).
9. Come si può ottenere, in qualità di deputata del Gran Consiglio, ogni eventuale conclusione su un’eventuale inchiesta interna su questo tema?
10. Potete farci pervenire la famosa lettera del 9 marzo 2020 (se abbiamo trascritto bene le informazioni) inviata alla Commissione gestione e finanze?
11. Ci sono state segnalazioni di altri casi simili?
12. Ci sono attualmente altre inchieste interne sul tema delle molestie (sessuali e non) nell’Amministrazione pubblica ticinese?
13. Quali reazioni da parte dell’Amministrazione vi sono state, sotto il profilo della prevenzione di casi simili? Si è tratta qualche lezione dal caso del Funzionario B.? Sono state modificate le procedure per prevenire le molestie sul posto di lavoro?
A complemento di queste domande si aggiungono ora le seguenti:
14. Il 9 giugno 2021 è stata emanata una Direttiva del Consiglio di Stato concernente le molestie psicologiche, sessuali e le discriminazioni all’interno dell’Amministrazione cantonale: in questi primi sei mesi vi sono stati dei casi rientranti nell’ambito della Direttiva? Se sì, come è stata valutata la sua efficacia?
15. In che modo la nuova Direttiva è migliore della precedente, che era in vigore al momento dei fatti per cui il Funzionario B. è stato condannato in via definitiva?