INTERPELLANZA
Esplosione dei costi nei progetti Rete Tram-treno e Circonvallazione Agno-Bioggio. Che cosa sta succedendo?
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Presentata da: Alain Bühler
Cofirmatari: Maria Pia Ambrosetti, Lea Ferrari, Cristina Maderni, Amalia Mirante, Gianluca Padlina, Fabrizio Sirica
Data: 27 marzo 2025
Motivazione riguardo l’interesse pubblico e l’urgenza [cfr. art. 97 cpv. 1 ultima frase LGC]
L’impressionante aumento dei costi emerso recentemente per entrambi i progetti strategici, Tram-treno del Luganese e Circonvallazione Agno-Bioggio, solleva dubbi urgenti sulla sostenibilità finanziaria e sulla fattibilità stessa degli interventi nella loro interezza.
Il carattere strategico di entrambi gli interventi – fondamentali per la mobilità e lo sviluppo dell’intero Luganese – rende il loro destino una questione di interesse pubblico primario. Ma gli aumenti registrati, che in entrambi i casi sfiorano o superano il raddoppio rispetto alle stime iniziali, sollevano dubbi fondati non solo sulla sostenibilità finanziaria, ma anche sulla competenza gestionale del Cantone in materia di grandi opere.
L’urgenza nasce dunque dalla necessità di fare chiarezza tempestivamente, prima che ulteriori fondi vengano impiegati su basi incerte o già superate, e prima che si consolidino scelte progettuali non più sostenibili né condivise. Ogni ritardo rischia di compromettere definitivamente la realizzazione dei progetti, con ricadute pesanti su risorse pubbliche, fiducia istituzionale e coerenza della pianificazione territoriale.
Un chiarimento tempestivo da parte del Consiglio di Stato è dunque indispensabile, non solo per prevenire sprechi di risorse pubbliche, ma anche per tutelare la credibilità e l’affidabilità della pianificazione cantonale di fronte ai cittadini e ai partner coinvolti.
Testo dell’interpellanza
Due dei principali progetti infrastrutturali attualmente nelle mani del Dipartimento del territorio (DT) – la Rete tram-treno del Luganese (Rttl) e la circonvallazione Agno–Bioggio – hanno recentemente registrato aumenti di costo impressionanti, che sollevano interrogativi legittimi sulla capacità di gestire e monitorare opere pubbliche così complesse e strategiche da parte del Cantone.
Nel caso del progetto tram-treno, il costo complessivo è passato in pochi anni da circa 300 milioni a 490 milioni (credito approvato) a, secondo La Regione, a oltre 720 milioni di franchi. Un raddoppio nel giro di sette-otto anni, con l’ultimo balzo di oltre 200 milioni che è stato confermato, seppur senza cifre ufficiali, anche dalla società Rttl SA. E non è solo una questione di cifre: ritardi, errori nella formulazione dei bandi, ricorsi e assenza di trasparenza sulle cause dell’aumento mettono a rischio la realizzabilità stessa del progetto, e quindi vanificano anni di studi, investimenti e aspettative.
Anche per la circonvallazione Agno–Bioggio si registra un’evoluzione analoga: il progetto di massima del 2019 indicava un costo di 216 milioni di franchi (+/- 20%). Nella fase di progettazione definitiva, a seguito di sondaggi geologici e modellizzazioni tridimensionali della falda, il preventivo è salito a livelli giudicati oggi “non sostenibili dal profilo finanziario” dallo stesso DT. Seppur non ufficiali, si stima un costo della variante in superficie di oltre 600 milioni di franchi, il triplo del costo previsto nel 2019. Il Cantone starebbe cercando “soluzioni alternative” per la parte più complessa del tracciato, rinunciando de facto al progetto originario e riportandolo in superficie nel tratto tra l’aeroporto e il Vallone.
Si tratta di due progetti strategici per la mobilità del luganese e per l’intero Cantone. Ma con aumenti simili e il venir meno delle basi finanziarie originarie, il rischio concreto è che tali opere restino irrealizzabili. È legittimo domandarsi quale sia il livello di competenza, di controllo e di affidabilità della pianificazione cantonale quando si parla di grandi opere pubbliche. E, soprattutto, quali misure correttive intenda mettere in atto il Consiglio di Stato al fine di evitare che altri progetti strategici si trasformino in cantieri infiniti o promesse mancate.
Si chiede pertanto al Consiglio di Stato:
1. Quali sono i fattori tecnici e finanziari che hanno portato all’aumento di oltre 200 milioni di Franchi per il progetto tram-treno rispetto al credito approvato?
2. Come spiega il Consiglio di Stato che criticità di ordine geologico, infrastrutturale e finanziario, oggi ritenute determinanti, non siano state intercettate nella fase di progettazione preliminare, in particolare nel caso della circonvallazione Agno–Bioggio? Chi ha validato le prime stime, e con quali garanzie?
3. Ritiene che l’Amministrazione cantonale disponga ancora al suo interno delle competenze tecniche, progettuali e gestionali necessarie per gestire progetti complessi di tale portata? Se sì, su quali indicatori o valutazioni si basa tale fiducia?
4. Il Consiglio di Stato ha già incaricato il DT di rivedere le proprie procedure di valutazione, pianificazione e controllo dei costi, con particolare attenzione all’introduzione di strumenti come l’analisi dei rischi (es. simulazioni Monte Carlo), benchmarking sistematico, o stime parametriche multilivello? Se sì, con quali modalità e obiettivi?
5. Quali misure concrete intende attuare il Consiglio di Stato per evitare che episodi simili si ripetano in futuro, con conseguente perdita di credibilità della pianificazione pubblica e spreco di risorse?
6. Il Consiglio di Stato ha accesso o intende dotarsi di una banca dati aggiornata dei costi di opere analoghe, sul modello del “reference class forecasting”, per migliorare la previsione dei costi futuri?
7. Alla luce dell’attuale evoluzione, ritiene il Consiglio di Stato realistico che entrambi i progetti possano ancora essere realizzati nella loro interezza? Oppure è già ipotizzabile uno smantellamento progressivo degli obiettivi iniziali?