E anche quest’anno il turismo in Ticino ha subito una flessione rispetto la passata stagione del 3,4%, in particolare sui pernottamenti in albergo e nei campeggi. Airbnb e in abitazioni secondarie qualcosa migliora. Leggiamo nei rapporti ufficiali che si da la colpa alla meteo, all’incidente alptransit, ad un posizionamento differente, a strutture non adeguate e via dicendo. Pero’ a scusante ecco una cifra che la dice lunga sulla situazione, rispetto al 2019 pre-pandemia un aumento nel 2024 del 1,9%. Stiamo giocando sulle cifre ma non stiamo analizzando il vero problema di un turismo in continua discesa nel nostro cantone, quando in Svizzera la tendenza e’ positiva.
Ma la temperatura del turismo va interpretata solo con i pernottamenti? Noi pensiamo che nel computo turistico dovrebbero essere inglobati anche quei turisti di giornata che scendono in Ticino per fare semplicemente shopping, oppure per vedere uno spettacolo, per fare una passeggiata in montagna e via dicendo! Ma anche qui le cose non si mettono bene, se a fine settembre 2024, giornata stupenda, saliamo sul Tamaro in bicicletta, e non siamo i soli, e ci troviamo il ristorane chiuso.
Ma e’ solo uno dei tanti esempi che potremmo citarvi. Veniamo un attimino anche sulla ristorazione, che quest’estate abbiamo frequentato assiduamente, e a sentire sembra che sia in crisi. Abbiamo sempre dovuto riservare in serata e abbiamo trovato sempre grotti e ristoranti stracolmi e che applicano dei prezzi non proprio abbordabili, sia per le bottiglie di vino che anche per il mangiare stesso! Molti erano turisti, prch onestamente una famiglia ticinse difficilmente si puo’ permettere di spendere in un grotto, che poi grotto non lo e’ del tutto ca fr 40/50 a testa mangiando costine e/o puntine. Se poi l’altro giorno vi diciamo che in un noto ristorante di Lugano un’insalatina verde con una salsina buona ma nulla di che l’abbiamo pagata fr 14.- e un piattino piccolo di raviolini ben fr 26.- ci domandiamo come fanno i Ticinesi, o molti ticinesi con le paghe da fame che hanno a frequentare questi ristoranti.
Il turismo ha bisogno di innovazioni, di investimenti mirati non ad innaffiatoio ripartito sulle varie ragioni per accontentar tutti. Fintanto che ragioneremo da provincialotti, guardando solo nei proprio giardino e non pensando a una città Ticino globale e quando poi ci mette il naso la politica, diciamolo subito, lasciamo perdere!
Direttori locali, funzionari e via dicendo che hanno le chiappe incollate alla poltrona e al proprio posto, salvo eccezioni che ci sono, ma difficilmente possono operare in quanto i soldi vanno sempre indirizzati ai soliti…
Forse i vari operatori del settore devono rendersi conto che anche i locali possono contribuire al benessere delle aziende che operano nel turismo, ma se i prezzi applicati non sono in proprozione agli stipendi che i Ticinesi percepiscono, non si va da nessuna parte.
Potremmo anche aprire il tema “accoglienza” e qui si spazierebbe su fatti incresciosi. Perch poi molti vanno in Italia a consumare pasti? Ve lo garantiamo sulla fascia di confine non certo per i prezzi, che sono esattamente uguali a quelli in Ticino, paragonando naturalmente locali simili, ma hanno un punto vincente; l’accoglienza! Il cliente, e anche a chi scrive, piace essere coccolato che non significa essere ruffianato ma semplicemente il sorriso, e tanto altro!
Noi quando andiamo in certi locali sulla fascia di confine, ci accolgono con il sorriso, ci portano magari una salsetta al pomodoro con basilico, olio d’ oliva e grissini con pane come benvenuto e in attesa di ordinare le pietanze.
Non da ultimo ci offrono un digestivo, sia lemoncino che meloncino o un amaro… ECCO COME CONQUISTARE UN CLIENTE NUOVO!
Con questo non diciamo che in Ticino non vi sono ristoratori accoglienti, ve ne sono di certo, ma non sono la maggioranza. Vi diciamo altro; quei ristoratori che hanno fatto della loro professione anche l’accoglienza, magari sono anche piu’ cari di altri, ma sempre sold out! Questa nostra ultima frase dovrebbe far ragionare gli imprenditori; solo dando, investendo nel tempo e nell’accoglienza e anche nella preparazioni delle pietanze si avrà il successo. Che poi in Ticino vi siano oltre 2500 ristoranti e’ anche un dato che stride e che la torta già piccola viene divisa da troppi imprenditori.
Vorremmo che finalmente gli operatori, i funzionari pagati dal pubblico (!) che si adoperino non per presenziare a inaugurazioni e cenette varie, ma che inizino a chinarsi a trovare soluzioni vere e concrete. Se non sono in grado di farlo licenziarli e assumere specialisti competenti anche stranieri e lasciare fuori dalla porta del turismo la politica.
Viviamo in un territorio magnifico, dove la natura ci ha favorito, e’ mai possibile che non si e’ capaci a valorizzare le nostre eccellenze?
(ETC/rb)
Nella foto in alto un fritto misto di lago servito in un ristorante oltre frontiera! Carino no?